Un molto poco diplomatico Biden attacca duramente Putin

Biden minaccia di punto in bianco Putin:"tra un po' vedrete cosa gli succede"

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Joe Biden definisce Putin come un serial Killer

A nemmeno un mese dal discorso da presidente alla Casa Bianca Joe Biden al G7: “L’era dell’America First è finita. L’America è tornata”. Ma il tempo è stato sufficiente per esporre pubblicamente le idee che ha riguardo la politica estera e lanciare alcune direttive principali, tra le quali; il multilateralismo, ma a condizione che la priorità vada agli alleati dell’Indo-Pacifico e ai vicini Messico e Canada; “ l’America First” certo, ma per quanto riguarda la priorità dei vaccini; la guerra a pochi e ben identificati nemici si fa ricorrendo a una strategia mista, fatta di atti plateali, soft power e dichiarazioni esplosive, tra le quali la più clamorosa nella giornata di ieri 17 marzo 2021, apparsa per altro assai meno diplomatica e diretta verso il Presidente della Federazione Russa in modo decisa ed aggressiva, dove in un’intervista al network Abc ha definito Vladimir Putin “serial killer” che dovrà “pagare a breve” per aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali dello scorso anno a favore di Trump. Secondo un recente rapporto dell’intelligence americana, il presidente russo avrebbe supervisionato gli sforzi per influenzare la campagna elettorale, con metodi poco ortodossi ricorrendo a persone vicine agli 007 russi, come il deputato ucraino Andriy Derkach, legato all’intelligence di Mosca, già sanzionato dagli Usa in settembre, o influenzando persone vicino a Donald Trump. Le accuse appaiono di una gravità da far un balzo sulla sedia, pesante quel “I do” in risposta alla domanda “lei conosce bene Vladimir Putin: pensa che sia un assassino?”. “I do”, appunto: “lo penso”, due taglienti parole che vanno ad aggravare ancora di più i già cattivi rapporti tra Washington e Mosca. ".

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La risposta di Mosca non si è fatta attendere:“Gli attacchi” contro Putin “sono attacchi contro il nostro Paese”, ha dichiarato il presidente della Duma Viaceslav Volodin, e il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito “assolutamente infondato e privo di prove” il rapporto dell’intelligence americana, sulla base del quale Washington ha deciso di applicare le sanzioni contro la Russia ed imporre anche ai paesi alleati europei di fare altrettanto. In seguito all’affronto viene immediatamente ritirato anche l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov: con l’obiettivo, consultazioni per analizzare “cosa fare e come muoversi nel contesto delle relazioni con gli Stati Uniti”. L’affondo di Biden su Mosca inoltre, prende in contropiede anche le cancellerie europee, già profondamente in difficoltà con le campagne vaccinali, tra la psicosi contro il vaccino AstraZeneca e il piano di chi conta sullo Sputnik V. Eccolo quindi, il nuovo spauracchio sacrificale da indebolire a colpi di slogan accusatori, assurde sanzioni, nello stesso tempo cercando di rafforzare alleanze internazionali come con la Cina, contro la quale era il precedente Presidente USA Trump e creare un divario, magari dietro la spinta dello lobby delle armi e creando una nuova tensione molto inopportuna, certo non per gli Stati Uniti, di questi tempi di guerra contro il coronavirus.

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