copertina giubbotti moto ~ test quiz ~ sardegna vacanze residence ~ studiare inglese canada ~ albergo basilea ~ suoneria polifonica sharp ~ tesina seconda guerra mondiale ~ piscina calabria ~ felpa argentina ~ poltrona massaggiante ~ prestiti piacenza ~ franchising bambino ~ web hosting macintosh ~ vacanza parigi ~ grossista abbigliamento sportivo ~ chat libero ~ wc prefabbricati ~ carta credito mastercard ~ vacanze spagna ~ scarpa tennis ~ scarpa calzatura sportiva ~ autonoleggio caserta ~ mare sicilia ~ compagnie aeree londra ~ quiz online ~ nokia mediamaster ~ vacanze in marocco tallin domina mappa sardegna ~ tesine medie ~ studiare inglese ~ grecia viaggi ~ programma pc ~ musica top ~ cataloghi fiori ~ hotel dubrovnik ~ autonoleggio lamezia terme ~ ricarica cartuccia stampante hp ~ orientale arredamento ~ medea seneca ~ positano hotel ~ testo canzone ~ sardegna villaggio vacanze ~ scarpe clarks ~ trasporto moto ~ viaggiare marocco ~ tuta sport ~ listino auto ~ integratore zinco ~ ska p ~ offerte hotel stoccolma ~ last minute isola d elba ~ itinerario viaggio ~ prezzo computer portatile ~ weekend francia ~ mercedes ml ~ rinnovo patente guida ~ scarpe 2004 ~ dieta colesterolo ~ strutture legno ~ acquisto auto nuova ~ marche televisore ~ arredo bagno offerta ~ impianto eletrico civile ~ vino sardegna ~ strumenti musicali milano ~ iomega zip ~ albergo biarritz ~ elettrostimolatori butterfly ~ monaco baviera albergo ~ cartine nord italia ~ dispenser etichetta ~ pigiama donna ~ visura conservatoria ~ vacanze corsica ~ abito sposi ~ temi svolti amore ~ noleggio cabrio ~ architettura paesaggio ~ casa vacanze tropea ~ download software nero 6 ~ rischio credito ~ alberghi 3 stelle rimini ~ reggiseno silicone ~ cartine mappe ~ madrid hotel ~ vacanze vieste ~ videogame giochi ~ preventivo polizza ~ mixer audio ~ progettazione bar ~ hotel riviera adriatica ~ calza bambina ~ matematica funzioni ~ software gestionali contabilita ~ macchina caffe automatica ~ pinnacle dv ~ giacca armani ~ volantino online ~ sicilia vacanze it ~ offerta mirabilandia ~ sedie cucina ~ viaggio croazia ~ vacanze barca vela ~ abbigliamento taglie forti ~ incontri palermo ~ investigazione difensive ~ istituto credito ~ cam chat ~ milano new york ~ manuali ricarica cartuccia ~ ricerca tesina maturita ~ vacanza sardegna costa sud ~ opportunita affari ~ vacanze mare rimini riccione ~ soluzioni final fantasy x ~ elenco protesto ~ temi esame stato 2002 - 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A differenza dell'emoglobina contiene un solo eme; è più solubile in acqua, grazie alla diversa composizione in aminoacidi; ha maggior affinità per l'ossigeno, potendo quindi capitarlo dall'emoglobina. Mirtillo Nero Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Mirtillo nero: problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, couperose, diarrea, cistite, abbassamento della visione notturna, emorroidi - Del mirtillo nero si utilizzano il frutto e le foglie. Il frutto (bacca di circa 7-8 mm di diametro, di colore blu scuro o nero violaceo, depressa alla sommità) contiene: - antocianosidi (cianidina, peonidina, delfinidina, petunidina, malvidina e delfinidina), che hanno la proprietà di rinforzare il tessuto connettivo che sostiene i vasi sanguigni, migliorandone così l'elasticità, con un aumento, quindi, della tonicità delle vene ed una diminuzione della permeabilità capillare (prevenzione delle microemorragie), - tannini, - acidi organici (citrico, malico), - zuccheri, - pectine, - flavonoidi, - vitamine A e C. Le foglie (che hanno una lamina ovale, appuntita, glabra e seghettata al margine) contengono: tannini, glicosidi ipotensivi, glucochinine, acido ursolico, arbutina, idrochinone, neamirtillina e quercitina. Grazie a tutte queste componenti, il mirtillo nero risulta efficace, oltre che per i problemi di circolazione e di dilatazione dei vasi cutanei, come coadiuvante nelle cure delle seguenti patologie: - couperose, - emorroidi, - abbassamento della capacità di visione notturna, - diarrea (bollire 40g di bacche in 500ml di acqua per 10 minuti e bere a piccole dosi nell'arco della giornata), - cistite e uretrite (mettere 15-20 grammi di foglie in 500ml di acqua bollente per 10 minuti e berne 2-4 tazze al giorno, non prolungare troppo a lungo la cura). Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Mirtillo Rosso Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Mirtillo rosso: diarrea, stitichezza, couperose, colon irritabile, emorroidi - Di questa pianta, oltre le bacche (che contengono: arbutina, azione diuretica e disinfettante in tutte le infezioni delle vie urinarie, come cistiti ed uretriti; antocianosidi, miglioramento della tonicità dei vasi sanguigni e protezione dei capillari), viene utilizzato il macerato glicemico ottenuto dai giovano getti freschi. Il mirtillo rosso risulta inoltre utile come coadiuvante in caso di diarrea, nelle stitichezze, negli inestetismi causati dall'arrossamento della pelle (couperose), nelle situazioni di colon irritabile, e per le emorroidi. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Mitocondri I mitocondri solo le centrali energetiche della cellula, producono l'energia necessaria per molte funzioni cellulari, contengono gli enzimi necessari alle reazioni chimiche che recuperano l'energia contenuta negli alimenti e l'accumulano nelle molecole di ATP (adenosintrifosfato), dove si conserva concentrata e pronta all'uso. Il modello funzionale del tennista Il tennis appartiene alla categoria degli sports ad impegno aerobico-anaerobico alternato: l'atleta deve sopportare sollecitazioni spesso molto intense (scatti, brusche accelerazioni) e, durante le pause di gioco, peraltro molto frequenti, deve pagare l'eventuale debito di ossigeno (in parole povere, recuperare). Lo sforzo fisico richiesto varia inoltre in relazione al livello di gioco e alla superficie: un'esercitazione in fase di palleggio può essere, ad esempio, poco intensa per un principiante, perché lo scambio viene frequentemente interrotto, ma molto stressante per un top player, che a ritmi elevatissimi è in grado di mantenere la palla in gioco per più tempo. Per quanto riguarda la superficie, possiamo affermare con certezza che sulla terra battuta la durata del gioco è mediamente più elevata (quasi doppia) rispetto all'erba o al cemento, e quindi i tennisti devono essere pronti a sopportare sollecitazioni diverse in base alle variabili appena descritte. I tennisti professionisti sono costretti a gareggiare per undici mesi l'anno: i tornei infatti si susseguono con cadenza settimanale e, nonostante i top players escludano dalla loro programmazione le manifestazioni minori (possiamo affermare che la classifica del tennista determina i tornei che andranno giocati), effettuare una pianificazione dell'allenamento che preveda pause dall'attività agonistica è sicuramente molto difficile. Nasce così l'esigenza di allenarsi e gareggiare contemporaneamente: queste due fasi devono coesistere in modo tale che la prima non influenzi negativamente la seconda, e tutto ciò non è certamente facile. I programmi di allenamento oggigiorno sono ovviamente personalizzati in base alle esigenze dei tennisti, ma nonostante tutto ci sono alcune caratteristiche che li accomunano; lo sprint training , ad esempio è un tipo di lavoro che nessun atleta può ignorare, così come sta prendendo sempre più piede l'allenamento con sovraccarichi (i famosi "pesi"). I professionisti dedicano anche un'ora al giorno all'allenamento della velocità e della rapidità, alternando sprints su diverse distanze e superfici. Hewitt, ad esempio, sprinta prima sulla sabbia, poi in salita, mentre Agassi si allena cambiando l'inclinazione sul runner (tapis roulant): queste esercitazioni sono spesso combinate con esercizi che prevedono l'esecuzione di spostamenti specifici del tennis (saltelli, passi laterali, corsa avanti e indietro etc.), effettuati con o senza racchetta. L'allenamento con sovraccarichi, fino a poco tempo fa demonizzato da molti professionisti, è oggi entrato nella programmazione della maggior parte degli atleti; nonostante il tennista non debba avere masse muscolari esagerate, un utilizzo corretto dei pesi può agire sul miglioramento della forza esplosiva e veloce e far diminuire il numero degli infortuni. Chiaramente le metodiche di lavoro utilizzate non privilegiano l'ipertrofia muscolare, salvo che il tennista non sia particolarmente debole in alcuni distretti. Torneremo comunque sull'argomento nei prossimi articoli, perché l'analisi delle metodiche per lo sviluppo della forza specifiche per il tennista, merita uno spazio adeguato. La resistenza specifica è un altro caposaldo dell'allenamento del nostro atleta: questa capacità, per molto tempo allenata con la corsa prolungata a ritmo costante, viene ora migliorata tramite il fartlek e l'interval training. Anche in questo caso gli esperti si sono resi conto che le variazioni di velocità vanno allenate non solo sul campo ma anche fuori, con esercitazioni che possano riprodurre gli sforzi cui il tennista è sottoposto. Il tennista di livello inferiore non ha, rispetto al giocatore di vertice, un calendario così denso di impegni: per almeno 4 mesi all'anno infatti non sono previste competizioni, quindi ha la possibilità di programmare il lavoro fisico concentrando in questo periodo i carichi di lavoro più impegnativi. A parte questa differenza, il lavoro atletico sarà, con le debite proporzioni, molto simile a quello svolto dai professionisti, anche perché molto spesso la differenza principale tra il tennista d'elite e quello di buon livello sta nel modo in cui si colpisce la palla, e non nella condizione fisica. Oggigiorno infatti il lavoro atletico viene svolto bene anche a livelli minori , e spesso vediamo tennisti molto ben preparati fisicamente, lamentare invece carenze tecnico-tattiche o mentali. Spero di aver dato una caratterizzazione (seppur in maniera generale) abbastanza precisa del modello funzionale del tennista: prossimamente tracceremo in maniera più specifica un vero e proprio piano di allenamento, descrivendo gli esercizi, le modalità d'esecuzione, i tempi di recupero ecc., ma penso che questo primo viaggio nel pianeta tennis possa per ora considerarsi concluso. VEDI: METODI DI SVILUPPO DELLA FORZA METODI DI SVILUPPO DELLA VELOCITA' MOTOCICLISMO LINK: Il sito del moto mondiale gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione i muscoli dell'addome: gli addominali gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione i muscoli del braccio: il bicipite anatomia: i muscoli del dorso anatomia: i muscoli lombari anatomia: i muscoli del petto i muscoli dell'addome: gli addominali i muscoli del braccio: il tricipite Muscoli Il sistema muscolare visto anteriormente e posteriormente I MUSCOLI sono organi capaci di contrarsi, in seguito ad uno stimolo adeguato, determinando il movimento del corpo o di sue parti. Costituiti da tessuto muscolare sono avvolti da una membrana elastica che li mantiene in sede durante la contrazione. Vengono distinti in base al tipo di tessuto muscolare che li costituisce in lisci o striati; e in base alla possibilità di controllare volontariamente o meno la contrazione: in volontari o involontari. I muscoli volontari si chiamano anche scheletrici, perché sono quasi tutti uniti alle ossa per mezzo di cordoni fibrosi, detti tendini; i muscoli volontari costituiscono circa la metà del nostro peso corporeo. Quando un muscolo viene sollecitato per compiere un movimento si contrae, cioè si accorcia e nello stesso tempo diventa più grosso. Ogni movimento attivo di un muscolo comporta la sua contrazione, ma il muscolo potrà poi rilassarsi, riacquistando la lunghezza originaria, soltanto per azione di un altro muscolo, capace di agire in senso opposto, e perciò detto antagonista. Ogni articolazione del nostro corpo dispone di coppie di muscoli: flessori ed estensori, che funzionano gli uni al contrario degli altri. I muscolo hanno bisogno di energia per compiere lavoro, questa energia deriva dalla trasformazione di energia chimica accumulata nelle molecole di una sostanza di fondamentale importanza biologica: l'adenosintrifosfato o ATP e liberata nel corso dei processi della respirazione cellulare. Solo una frazione dell'energia chimica utilizzata viene però la trasformata in lavoro meccanico, il resto si trasforma in calore. La forza prodotta da un muscolo dipende dal numero di fibre che vengono stimolate a contrarsi, e non dal grado di contrazione di ogni fibra, motivo per cui il muscolo esercita il massimo sforzo quando tutte le fibre si contraggono. In un muscolo le fibre di un'unità motoria reagiscono in un modo indipendente da quello delle altre: a livello di singola unità, la contrazione segue da legge del tuo o nulla, ossia le fibre dell'unità non possono contrarsi parzialmente, ma se l'intensità dello stimolo risulta superiore a un valore minimo, detto soglia, sotto il quale la contrazione non avviene, allora tutte le fibre si contraggono al massimo. E' possibile una gradualità della risposta allo stimolo, in quanto possono contrarsi, in base all'intensità della stimolazione: una, due, tre, tutte le unità motorie, per ognuna delle quali vale però sempre la legge del tutto o nulla. È evidente che un muscolo formato da un elevato numero di unità neuromotrici è in grado di offrire una vastissima gamma di risposte, passando dalla minima alla massima contrazione. L'intenso esercizio muscolare contribuisce all'aumento delle dimensioni delle fibre muscolari ma non del loro numero: ogni singola fibra diventa più grossa. La stanchezza si manifesta quando i muscoli non reagiscono agli stimoli provenienti dai nervi e quindi non si contraggono; ciò può essere causato da eccessivo esercizio muscolare, da insufficiente circolazione del sangue, da mancanza di cibo e di ossigeno, o da malattia. L'organismo si sente affaticato per progressivo accumulo nei muscoli di acido lattico, prodotto che si forma nel corso della scissione di sostanze, come il glicogeno, destinate a fornire energia per la contrazione muscolare in condizioni anaerobiche, ossia in mancanza di ossigeno. L'afflusso ai muscoli di sangue ossigeno consente una graduale eliminazione dell'acido lattico, che viene in parte trasformato in acqua e anidride carbonica e in parte ritrasformato in glicogeno, il che consente ai muscoli il ritorno alla normalità e la scomparsa della sensazione di fatica. I muscoli quando si contraggono compiono un lavoro. Avendo bisogno di energia la ricavano dalla combustione delle sostanze nutritive portate dal sangue che in essi circola. In attività, nel bruciare i materiali energetici, utilizzano una quantità di ossigeno 20 o 30 volte maggiore di quando sono in riposo. L'energia chimica potenziale, contenuta nei materiali nutritivi, viene trasformata in energia termica, meccanica, elettrica. L'energia meccanica e' necessaria a far scattare il sistema contrattile ed a produrre lavoro muscolare. Nella combustione si formano anche sostanze di rifiuto, che il sangue provvede ad eliminare. Quando il sangue, non riesce a portar via del tutto queste sostanze, si forma un accumulo di veleni che provoca la sensazione di affaticamento muscolare. In condizioni normali, i nostri muscoli presentano un particolare stato di tono, vale a dire uno stato permanente di contrazione parziale, il quale consente l'equilibrio statico del corpo e dei suoi organi. Il tono muscolare e' quindi l'espressione dello stato della continua attività muscolare. Le unità motorie del muscolo sono fondamentalmente di due tipi: unità motorie lente (fibre rosse), unità motorie rapide (fibre bianche). Medicina Sportiva La Fisioterapia Parliamo di menisco Come prevenire le tendiniti Il primo intervento per le lesioni muscolari La distorsione alla caviglia Dimagrire consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - consigli per dimagrire - La natura non progettato il corpo umano in base ai nostri canoni estetici ma lo ha costruito in funzione della conservazione e della sopravvivenza. Ecco spiegato il motivo per cui tendiamo ad accumulare grasso, e perché vi è differenza nelle zone di accumulo tra uomo e donna, i depositi di grasso hanno una loro specifica funzione di riserva energetica, da poter sfruttare in casi di bisogno e da ricostituire appena possibile. Siamo programmati per ingrassare e per mantenere le riserve, è per questo che perdere peso può non essere facile. Una dieta drastica, oltre a causare danni (anche seri) alla salute, non risolverebbe il problema (si perderebbe peso prima di tutto in massa magra, si verificherebbe un rallentamento del metabolismo, e appena ripresa una normale alimentazione, si tornerebbe più grassi di prima). La percentuale di grasso corporeo ideale è del 10-18% per gli uomini e del 16-25% per le donne. Si può essere magri, ma avere troppo grasso in corpo. E' importante aumentare la massa magra, perché i muscoli determinano il fabbisogno calorico. Maggiore è la proporzione ed il totale della massa magra e più calorie si bruciano naturalmente. Un ruolo importante lo ricoprono anche i primi anni di vita: un bambino grasso ha molte probabilità di diventare un adulto obeso. Ecco dieci regole utili nella lotta contro il grasso: 1) quantificare il dispendio calorico considerando il metabolismo di base e le attività svolte: sia lavorative che atletiche, cercando di assumere circa 500 calorie in meno; in nessun caso pretendere di dimagrire più di 700-800 grammi la settimana. 2) non esagerare con la riduzione delle calorie, prima del grasso si rischia di perdere massa muscolare, inoltre il corpo per autodifesa rallenterà il metabolismo, ed in ogni caso le zone dove vi è più necessità sarebbero le ultime a perdere grasso; fare lavorare il corpo associando una buona dieta equilibrata all'esercizio fisico, senza avere fretta, sarà la costanza, insieme ad un corretto stile di vita, la vostra arma migliore. 3) ridurre, ma non eliminare completamente l'assunzione dei grassi (almeno circa il 15% delle calorie dovrebbe derivare comunque dai grassi), preferire quelli di origine vegetale che apportino acidi grassi insaturi. 4) bruciare almeno 300 calorie al giorno con l'esercizio fisico, alternando gli allenamenti aerobici alle sedute con i pesi, l'ideale sarebbe 3+3 volte alla settimana (un allenamento intenso con i pesi di circa 1 ora 3 volte alla settimana provoca un aumento della massa magra tale da accelerare il ritmo metabolico di base anche del 7%). 5) consumare 6 pasti bilanciati al giorno con proteine e carboidrati complessi, tale sistema nutrizionale sostiene il ritmo metabolico e mantiene stabile il livello di zucchero nel sangue. In ogni caso i pasti piu' importanti dovranno essere la prima colazione e il pasto post allenamento. 6) come fonte di carboidrati preferire sempre cibi a basso indice glicemico, che forniscano zuccheri complessi, piuttosto che zuccheri semplici (che innalzano la glicemia); il momento migliore per assumere un pasto ricco di carboidrati e' circa 1 ora dopo l'esercizio fisico (il corpo li utilizzerà per rienergizzare il tessuto muscolare); infatti, se aumentiamo il livello di insulina quando i depositi di carburante sono vuoti, come per esempio dopo un allenamento, le sostanze nutritive saranno indirizzate nelle cellule delle fibre muscolari, viceversa se si aumenta tale livello quando le riserve energetiche sono piene, le sostanze saranno indirizzate verso le cellule grasse come riserva di energia. 7) cercare di mantenere costante la glicemia, è sbagliatissimo sottoalimentarsi per tutto il giorno e poi ingerire integratori di zuccheri semplici prima dell'allenamento. Dopo il lavoro muscolare, aspettate almeno un'ora prima di mangiare, per sfruttare al massimo gli effetti brucia grassi dell'attività fisica, che si possono protrarre anche per oltre 60 minuti. 8) mangiare molta verdura e fibra alimentare. 9) al fine di prolungare il metabolismo di tipo notturno, (alimentato dai grassi), indotto nel sonno dall'ormone della crescita (ormone che favorisce l'ossidazione dei grassi e il loro utilizzo come forma energetica), può essere vantaggioso svolgere appena alzati un allenamento aerobico. Tale attività potrebbe avvalersi quasi esclusivamente di energia fornita da grassi e, aspettando 1 ora prima di nutrirci, potremmo consumare le riserve di grasso non solo per il tempo dell'attività fisica, ma anche per gli ulteriori 60 minuti. 10) bere molta acqua (soprattutto non durante i pasti), assicurarsi di bere almeno 17 grammi di acqua per ogni mezzo chilo di peso corporeo, per mantenere le cellule idratate e per eliminare con più facilità gli scarti metabolici (che sono dei sottoprodotti naturali del consumo di grasso). Per il dimagrimento possono essere di aiuto integrazioni adeguate e controllate con: carnitina, guaranà, tè verde, caffè, cromo picolinato, alga Kelp, chitosano, ortosifon, glucomannano e garcinia cambogia. vedi l'articolo: vuoi dimagrire? è una questione di stile di vita combattere la cellulite allenarsi in palestra OGM - organismi geneticamente modificati Gli OGM sono i cosiddetti prodotti transgenici, ossia geneticamente modificati (in pratica: frutta, verdura, animali, batteri e qualsiasi altra forma di vita, in cui vi è stata una "manipolazione genetica") allo scopo di conferirli determinate caratteristiche. I prodotti transgenici più noti e diffusi sono il mais Bt (Bacillus thuringiensis) e la soia Roundup Ready. Il mais Bt è stato geneticamente immunizzato alla piramide, la soia R.R. è stata trattata mediante l'inserimento di un gene della petunia che le conferisce la resistenza al diserbante Roundup. In Italia vendere prodotti che contengono organismi geneticamente modificati è vietato dalla legge, è ancora valido il principio cautelativo imposto dal Ministero della Sanità secondo il quale esiste un blocco circa l'immissione in commercio di organismi transgenici, ma esiste una tolleranza dell'1%. Una legge del 2000 stabilisce che tutti i prodotti alimentari che contengono più dell'1% di OGM devono dichiararlo chiaramente sull'etichetta in modo tale che il consumatore ne sia a conoscenza. I BENEFICI sono ad esempio: · semi e piante che si sviluppano anche in condizioni di siccità o di temperature avverse; · piante resistenti a parassiti e malattie con una notevole diminuzione dell'impiego di pesticidi. Ne sono un esempio pomodori, mais, barbabietole, grano resistenti al freddo o alla siccità. Tutto ciò è particolarmente importante soprattutto per i Paesi del terzo mondo dove si muore ancora di fame. Gli INCONVENIENTI: · gli OGM sono allo studio da troppo poco tempo per poter dire con certezza qual è l'impatto sulla salute delle persone; · si suppone che l'alimentazione con cibi contenenti OGM aumenti la resistenza agli antibiotici, con grave rischio di vedere uno sviluppo di malattie incurabili; · si ipotizza un rischio di aumento di allergie alimentari. Per saperne di più ti segnaliamo l'articolo dell'Associazione consumatori utenti vedi: sezione ALIMENTAZIONE Omeopatia Negli ultimi anni, l'omeopatia è salita prepotentemente alla ribalta come alternativa alla medicina ufficiale. L'omeopatia è un metodo terapeutico basato sul principio di similitudine e sull'uso di sostanze in dose infinitesimale (ogni sostanza capace a dosi ponderali di provocare dei sintomi in un soggetto sano, può, a dosi deboli, guarire quegli stessi sintomi in un soggetto malato). Per esempio, mentre la puntura d'ape provoca, in un soggetto sano, bruciore con edema rosato, l'assunzione dello stesso veleno (apis mellifica), a dosi omeopatiche, può curare ogni tipo di eruzione cutanea caratterizzata da edema rosato (eczema, eritema, orticaria). Dalla definizione si può intuire che esistono numerosissimi rimedi omeopatici, alcuni derivano dal mondo vegetale, altri da quello minerale od animale, altri ancora sono delle sostanze biochimiche. La prerogativa della terapia omeopatica è la totale assenza di effetti collaterali e di controindicazioni, di conseguenza, in condizioni particolari, quali la gravidanza o l'età neonatale, l'utilizzo dell'omeopatia può essere molto vantaggioso. Il fondatore della medicina omeopatica è stato Samuel Hahnemann (1755/1843), che nelle sue tre opere fondamentali: "Organon" (1810), "Materia medica pura" (1811/1821) e "Malattie croniche" (1828), ne definì le proprietà. Un fattore che determina il buon esito della cura omeopatica consiste nella capacità di distinguere le caratteristiche reattive proprie di ogni singolo malato, per cui i rimedi da utilizzare vanno scelti sempre basandosi sulle modalità di reazione personali. L'omeopatia, che risulta essere perfettamente compatibile e complementare nei confronti degli altri metodi terapeutici, cura il paziente stimolando le risposte specifiche per il ripristino dell'equilibrio della salute. i medicinali omeopatici copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Ortosifon Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - Ortosifon: effetti diuretici, depurativi, dimagranti - È un ottimo coadiuvante per le diete dimagranti e per il mantenimento del peso, ma è anche assai utile contro l'eccesso di acidi urici e la gotta e nella prevenzione delle coliche renali. È una pianta proveniente dal sud-est asiatico, soprattutto dall'isola di Java (è chiamato anche tè di Java), le cui foglie hanno spiccati effetti diuretici e depurativi. L'ortosifon aumenta l'eliminazione renale dell'acqua, ma anche dell'urea, dei cloruri e dell'acido urico; svolge, un'azione stimolante sulla produzione biliare, favorendo l'eliminazione dei calcoli biliari. Se ne consiglia l'assunzione 2 volte al giorno, prima dei pasti. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere La Respirazione L'uomo respira continuamente, alternando inspirazioni ed espirazioni: il torace si gonfia per immettere nei polmoni aria ricca di ossigeno; poi si sgonfia per mandare fuori aria che contiene meno ossigeno e molta più anidride carbonica. Lo sforzo fisico fa aumentare sia la frequenza sia la profondità degli atti respiratori. Per un individuo a riposo sono sufficienti pochi atti respiratori, mentre un'atleta che corre a ritmo di gara deve, con molti atti respiratori, ventilare 60-80 litri di aria per minuto. L'aria inspirata arriva agli alveoli polmonari dove avviene lo scambio dei gas. Ciascun alveolo, infatti, è circondato da numerosi vasi sanguigni capillari, che hanno pareti che possono essere attraversate dall'ossigeno e dall'anidride carbonica. Provenendo attraverso la circolazione sanguigna da tutti tessuti nell'organismo, in cui è stata prodotta, l'anidride carbonica arriva ai polmoni e qui viene eliminata. L'ossigeno, viceversa, attraverso il capillari che circondano gli alveoli polmonari, entra nel sangue (si lega all'emoglobina) e, con la circolazione sanguigna viene portato a tutti gli organi e tessuti del corpo (dove viene assorbito grazie anche alla mioglobina). Per anni si era pensato che il massimo consumo di ossigeno, e quindi la quantità di ATP aerobico, fosse limitato a livello della capacità di pompaggio del cuore o della capacità di trasporto dell'ossigeno da parte del sangue, oppure dipendesse dalla capillarizzazione nei muscoli, negli ultimi anni invece, l'interesse si è spostato sui fattori biochimici che limitano la capacità dei muscoli di utilizzare l'ossigeno. E' stato riscontrato che, il maggior consumo di ossigeno dopo un allenamento è collegabile ad una maggiore capacità di ossidare il piruvato e le unità bicarboniose, maggiore capacità dovuta a un aumento dell'attivita' degli enzimi mitocondriali preposti al ciclo di generazione degli elettroni e al loro trasporto lungo la catena respiratoria. Gli enzimi sono sostanze che hanno la proprietà di favorire il verificarsi di determinate reazioni chimiche: gli enzimi sono molto specifici, nel senso che ciascuno di essi interviene su una ben determinata reazione, o al massimo su una serie di reazioni molto simile tra loro. Gli enzimi che favoriscono le reazioni grazie alle quali si produce ATP aerobico si trovano nei mitocondri, strutture di forma cilindrico-ovale lunghe da uno a quattro millesimi di millimetro. I mitocondri possono essere considerati la centrale energetica delle cellule, infatti permettono la trasformazione dell'energia chimica (insita nella configurazione molecolare dei prodotti di metabolizzazione degli alimenti) in energia di legame (legami fosforici altamente energetici, contenuti in alcune molecole particolari quali ATP, ADP, creatin-fosfato), che è l'unica utilizzabile dalle cellule. Con allenamento, aumenta nelle fibre muscolari la concentrazione dei mitocondri e degli enzimi; migliorando così la capacità di produzione di ATP aerobico per ogni minuto OZONO TERAPIA Tutti conoscono la funzione fondamentale dell'ozono per l'equilibrio ecologico del nostro pianeta (limita il passaggio delle radiazioni ultraviolette dalla stratosfera), ma questo gas (tre atomi di ossigeno - O3), può anche avere positivi impieghi in campo medico (per esempio: nella cura delle infiammazioni e del mal di schiena, come antidolorifico e contro la cellulite). In medicina viene utilizzato sottoforma di miscela con l'ossigeno, con applicazioni molto importanti nella traumatologia sportiva. L'ozono può avere le seguenti somministrazioni: - intrarteriosa (somministrazione di una miscela di ossigeno-ozono in arterie ostruite da trombi); - intravenosa (iniezione di O2-O3 in vena); - iniezione intrarticolare; - iniezione sottocutanea; - insufflazione intestinale; - grande autoemotrasfusione (prelievo di sangue che, convogliato in un contenitore a sacca, viene trattato con l'ossigeno-ozono e poi trasfuso); - piccola autoemotrasfusione (piccolo prelievo di sangue con una siringa in cui è presente la miscela di O2-O3, dopo aver agitato per circa 20 secondi, la soluzione viene iniettata per via intramuscolare); - applicazioni locali (praticate con campane di vetro o sacchetti di plastica, in cui viene fatto fruire l'ossigeno-ozono, viene usata per ulcere, piaghe da decubito e ferite in generale); - acqua ozonizzata; - crema all'ozono; - olio ozonizzato. Una volta introdotto nei tessuti, l'ozono (O3) si scompone in: ossigeno (O2), che interagisce e si lega al sangue, ed in un atomo di ossigeno (O) (particella fortemente instabile ed in grado di fissarsi anche mediante ossidazione. Gli effetti dell'ozono: - effetti sul metabolismo (1°accelerazione dell'utilizzo del glucosio da parte delle cellule, 2°intervento nel metabolismo delle proteine in quanto favorisce l'attività di molti enzimi, 3°reazione diretta con gli acidi grassi insaturi, che vengono trasformati in composti idrosolubili); - effetti biologici (1°azione disinfettante nelle applicazioni locali, 2°effetto di crescita e sviluppo nelle applicazioni locali, 3°azione antibatterica e antivirale, grazie alla formazione di perossidi, con esiti come quelli dell'acqua ossigenata, 4°aumento della deformabilità dei globuli rossi ed effetti antianemici, 5°miglioramento della cessione di ossigeno dal sangue ai tessuti, 6°perfezionamento del metabolismo dell'ossigeno a livello dei globuli rossi per l'aumento dell'utilizzazione del glucosio, della scissione degli acidi grassi e per l'attivazione di enzimi che bloccano perossidi e radicali liberi). Le principali proprietà mediche dell'ozono sono: 1- azione antinfiammatoria, si esplica grazie all'aumento dell'afflusso di ossigeno nella sede dell'infiammazione; 2- effetti antidolorifici, grazie all'ossidazione dei trasmettitori nervosi che determinano il dolore; 3- azione disinfettante contro batteri, virus e funghi, per effetto dei perossidi; 4- riduzione della cellulite, si compie grazie al miglioramento della circolazione sanguigna e del metabolismo dei grassi ed in forza di effetti di allontanamento dei liquidi in eccesso dai tessuti. Le applicazioni rivolte alla cura dell'ernia del disco e alla guerra alla cellulite sono quelle più richieste. Un ciclo di cura per la lombalgia dovuta all'ernia del disco comprende una decina di sedute, con iniezioni tra le vertebre interessate o nel nucleo stesso dell'ernia. Per quanto riguarda la cellulite, l'ozono "scioglie" i grassi, presenti nelle cellule adipose, riducendole, si lega ai globuli rossi rendendo più fluida la microcircolazione, allontana i liquidi in eccesso. Per la cellulite sono necessarie da 10 a 20 sedute di microiniezioni sottopelle con un ago lungo appena 4 millimetri, non è necessaria anestesia. Il trattamento può essere integrato da somministrazioni per via orale di acqua ozonizzata (mezzo bicchiere due volte al giorno). I vantaggi dell'ozono terapia sono rappresentati: dall'assenza di effetti collaterali (occorrono concentrazioni, dosi e tecniche appropriate a ciascun problema), dall'ottima tollerabilità e da una buona efficacia. vedi: sezione ALIMENTAZIONE PALLAVOLO LINK: Lega maschile serie A Lega femminile serie A gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness PAPAIA PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - PAPAIA: lotta alla cellulite, ritenzione idrica, digestione delle proteine - Molto simile ad un melone, la papaia è un frutto molto ricco di vitamine A, C e P. L'interesse in erboristeria deriva dalla presenza di PAPAINA, un'enzima simile alla bromelina dell'ananas con proprietà terapeutiche. La papaina facilita notevolmente la digestione delle proteine, tanto da essere un rimedio insostituibile dopo i pasti abbondanti e frettolosi; se ingerita a digiuno esercita un'azione antinfiammatoria e drenante da assicurare ottimi risultati, meglio se in sinergia con l'ananas, nella cura delle ritenzioni e nella lotta alla cellulite (facilita l'uscita degli acidi grassi dalle cellule adipose). Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Pappa Reale La pappa reale è considerata il prodotto più pregiato dell'alveare. È la secrezione delle ghiandole ipofaringee e mascellari delle api operaie. Simile ad una crema biancastra, dall'odore e dal sapore molto acido, la pappa reale, distribuita dalle api operaie a tutte le giovani larve fino a due giorni d'età, si trova in massima quantità nelle celle reali. Si tratta del principale nutrimento dell'ape regina durante la sua esistenza. Grazie alla pappa reale, una larva invece di diventare ape operaia in 21 giorni con una vita di 40 giorni, diventa ape regina in 16 giorni, con una vita anche di cinque anni. La pappa reale ha importanti effetti stimolanti per lo stato generale dell'organismo (ideale per sportivi, bambini, anziani, convalescenti), facilita il metabolismo cellulare, rafforza le difese, aumenta la resistenza agli sforzi e facilita il riacquisto del peso corporeo; è considerata adattogena, in pratica aumenta la risposta adattiva dell'organismo alle difficoltà d'origine interna ed esterna, ottima quindi anche contro stress fisico e mentale, depressione, astenia ed inappetenza. La composizione della pappa reale (in percentuale) Acqua 60Protidi 20Lipidi 6,4Glucidi 10Minerali 0,8Altro 2,8 La pappa reale contiene tra l'altro: aminoacidi essenziali, vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina C, vitamina D, inositolo, calcio, rame, ferro, fosforo, potassio, silicio, zolfo. Solitamente in commercio la pappa reale è proposta in confezioni da dieci grammi, con uno speciale cucchiaino monodose in dotazione. Se ne consiglia l'assunzione di un cucchiaino (da mettere sotto la lingua) al mattino appena svegli. Dopo circa 20 minuti si potrà fare colazione. La dose per gli sportivi può essere molto più massiccia, non esistono controindicazioni. La pappa reale si degrada rapidamente, se non viene conservata in frigorifero in confezione chiusa e scura. Quando deperisce tende ad ingiallire (ossidazione) e ad indurirsi. Ti consigliamo i seguenti nostri articoli: le vitamine i sali minerali il miele le propoli i rimedi naturali a proposito di Integratori...... Arrivano tantissime mail che contengono domande del tipo: "qual'è il migliore integratore?", "quali integratori bisogna assumere?", e ancora, "ho letto che l'integrazione con "xxx" e' miracolosa, quanto ne devo prendere?". Il ricorso all'integrazione non è, di regola, affatto indispensabile, ne tanto meno produce effetti miracolosi, inoltre, e' sbagliato parlare in termini assoluti di integratori migliori o peggiori. L'integrazione e' giustificata solo in situazioni estreme, quando, per esempio, pratichiamo una attività sportiva di durata, in una situazione ambientale caratterizzata da un clima caldo e molto umido o quando ci alleniamo molto intensamente, con periodi di scarico insufficienti, in tutte quelle situazioni, cioè, in cui con la normale alimentazione non riusciamo a soddisfare i fabbisogni di qualche componente nutritivo. Per esempio, se ci serve più potassio, non possiamo mangiare 5 banane, se necessitiamo di più aminoacidi, è impensabile ingerire 2 kg di carne. L'integrazione altro non è, quindi, che un modo per sopperire ad aumentati specifici fabbisogni, senza caricare l'organismo degli altri nutrimenti presenti nei cibi che potrebbero fornirceli. Si tratta, pertanto, di sostanze normalmente presenti nell'alimentazione umana, che non fanno miracoli, ma la cui aumentata assunzione in dosi ben ponderate e, ovviamente, direttamente proporzionali alle maggiori necessità, può riservarci notevoli benefici. E' anche vero che attualmente veniamo continuamente bombardati da accattivanti pubblicità che decantano le magie di un numero infinito di integratori, di cui, spesso, non esistono documentazioni scientifiche al riguardo e che, anche quelli a cui è riconosciuta una comprovata utilità, hanno comunque una funzione ben specifica e non è detto che siano sempre utili. E' importante, quindi, utilizzare integratori specifici per le proprie esigenze e, ad ogni modo, mai affidarsi ad esperimenti "fai da te", infatti, per esempio, se ci servono più sali minerali, non ha senso assumere creatina, che, anzi, in considerazione del fatto che "consuma" acqua, può provocare disidratazione, peggiorando, nel caso supposto, la situazione. Riassumendo per punti ci sentiamo di consigliare: 1) non abusare di integratori, non credere ciecamente alla pubblicità; 2) documentarsi in modo approfondito al riguardo, o meglio ancora, rivolgersi a nutrizionalisti di fiducia; 3) non superare mai le dosi previste; 4) preferire sempre, quando possibile, l'integrazione naturale. Vedi: "Gli Integratori" Come recuperare dopo il Parto Per preparare un piano di recupero occorre prima di tutto tenere in considerazione alcuni fattori determinanti, quali: il livello di condizione atletica prima dell'interruzione (il programma per un'atleta sarà ovviamente diverso da quello adatto ad una donna che svolgeva un'attività sedentaria), i chili di soprappeso, il modo in cui si è trascorsa la gravidanza (può succedere che una donna passi quasi tutti i nove mesi costretta a letto, come, invece, che riesca a fare fino all'ultimo una vita quasi normale), gli obiettivi che si intendono raggiungere, l'età. È facile lavorare con le donne che hanno praticato attività sportiva e che, quindi, già conoscono gli esercizi e le strategie d'allenamento. Con chi non ha mai svolto attività motoria regolarmente la cosa è più difficile, servirà: prima costruire uno schema corporeo e poi incrementare la sensibilità nei confronti delle informazioni che provengono dall'organismo. È d'obbligo un inizio con esercizi semplici, specifici per ogni gruppo muscolare. L'intervento deve essere mirato sia al miglioramento delle funzioni cardiorespiratorie, sia ad una progressiva muscolarizzazione. Una corretta tecnica d'esecuzione è fondamentale per l'efficacia dell'esercizio. È necessario accertarsi che non si siano verificate condizioni che abbiano aggravato situazioni patologiche preesistenti, come dolori vertebrali o ernie del disco; fatta un'accurata valutazione, si interverrà con un lavoro specifico e graduale, mirato al potenziamento della muscolatura del tronco. L'addome si allena senza pericoli, sarà più delicato intervenire sulla muscolatura dorsale, per il rischio mal di schiena. Gli addominali e i lombari sono muscoli posturali, lenti e resistenti. Occorre quindi evitare movimenti veloci, a maggior ragione dopo una gravidanza (l'esecuzione dell'esercizio deve essere obbligatoriamente lenta). Se durante la gravidanza si sono svolte esercitazioni isometriche per la muscolatura dorsale, avremmo in partenza una situazione di tono muscolare sicuramente migliore. Chi invece presenta un'ipotonia marcata o ha partorito con il cesareo, per migliorare rapidamente, può ricorrere ad alcune sedute di elettrostimolazione. Per salvaguardare la schiena, prima di lavorare su glutei e gambe, è sempre meglio rafforzare la muscolatura lombare e dorsale. È importante organizzare il lavoro in modo graduale e con carichi leggeri, per evitare la formazione di acido lattico e condizioni di stress o di eccessiva stanchezza. Lo scopo è di raggiungere un recupero psico fisico in una situazione di benessere. L'ideale è allenarsi tre volte alla settimana. Una volta rafforzati lombari, dorsali ed addominali, si può cominciare a svolgere un lavoro di muscolarizzazione generale, meglio se in palestra sotto gli occhi di un istruttore, cominciando con dello stretching, per passare, dopo qualche seduta, ad un leggero lavoro progressivo con le macchine, 3-4 serie per gruppo muscolare sono sufficienti. Per migliorare dal punto di vista cardiovascolare e respiratorio è opportuno eseguire anche del lavoro aerobico (ciclette, rullo o step). A tal riguardo si consiglia l'utilizzo di un cardiofrequenzimetro ed una progressione negli allenamenti per arrivare a svolgere venti minuti di lavoro con un coefficiente di frequenza cardiaca di 0,65. Tre o quattro mesi di costante attività fisica dovrebbero essere già sufficienti. Per quanto riguarda l'alimentazione, è bene evitare drastiche diete fai da te; se nonostante l'attività fisica ed un nutrirsi in modo corretto, permangono dei problemi di soprappeso è giusto rivolgersi ad un dietologo. vedi: la psicologia del benessere - la maternità la depressione Post Parto sport e gravidanza: come comportarsi? la ginnastica in acqua psicologia: come costruire il benessere per i figli la pennichella La pennichella è l'abitudine di schiacciare un pisolino dopo il pasto di mezzogiorno. Ritenuta un sintomo di pigrizia tipico dei paesi caldi latini e mediterranei è provocata dalla sonnolenza che segue un pasto troppo abbondante e pesante o da un riposo notturno insufficiente. Nel primo caso è fortemente sconsigliata, mentre nel secondo diventa una vera e propria necessità per recuperare dalle fatiche mattutine ed acquisire nuove energie per poter affrontare il lavoro pomeridiano. In Italia, i ritmi di lavoro sempre più alti, ne hanno ridimensionato la portata, mentre, in contro tendenza, negli USA alcune grandi aziende, nell'ambito di una strategia di miglioramento dell'efficienza del personale, hanno predisposto delle vere e proprie stanze destinate al riposo, da utilizzare durante la pausa. Il riposino non deve durare, però, più di 15-30 minuti, altrimenti si entra in una fase di sonno profondo, dal quale è difficile risvegliarsi in condizioni adatte a riprendere subito a pieno ritmo l'attività lavorativa. La pennichella è vivamente consigliata in caso di sonno notturno scarso ed inadeguato, infatti, il corpo umano ha bisogno di dormire per un certo numero di ore, per potersi ricaricare. L'alternanza di veglia e sonno è definita ritmo circadiano, per coloro che svolgono mansioni con orari di lavoro che sconvolgono tale ritmo (turni notturni, rotazione degli orari), il ricorso al riposino pomeridiano è quasi un obbligo. La pennichella per ovvie ragioni è vietata a chi soffre di insonnia notturna e di problemi della digestione. Le condizioni ideali per riposare sono: -una temperatura nella stanza di circa 20 gradi, -silenzio o musica rilassante di sottofondo, -una luce soffusa. gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione BENESSERE E PENSIERO POSITIVO In America, la creazione della "Personal Development" interessante proposta terapeutica finalizzata ad aiutare le persone a sviluppare le loro potenzialità, è un mirabile esempio per aiutare a comprendere il bisogno di sentirsi realizzati. Tale bisogno presuppone necessariamente l'individuazione di una serie di obiettivi, quali avere ideali, definire e pianificare mete, che vanno, però, modulati rispettando i propri limiti e la propria salute. Il sentirsi realizzati è una condizione fondamentale per il benessere dell'individuo in quanto è caratterizzata dalla continuità nel tempo e, quindi, da una sorta di stabilità, risultato del sentirsi in armonia con le proprie scelte e con le conseguenze che queste portano. In sintesi, ciò indica il passaggio da quello che gli americani definiscono "pensiero positivo" verso quella che noi chiamiamo "Psicologia del Benessere"; su questa linea, la visione ottimista della vita è una strategia psichica che facilita il percorso verso la condizione di benessere psichico in quanto le persone ottimiste considerano le situazioni con serenità ed affrontano i momenti di difficoltà con spirito combattivo, pazienza e speranza. Un atteggiamento ottimista, infatti, può influenzare le scelte dell'individuo e determinarne il successo, in quanto non ci si arrende di fronte alle difficoltà grazie ad una maggior forza mentale rispetto ad un atteggiamento pessimista. Essenziale e, di vitale importanza, per vivere serenamente è la stima di sè. Quest' affermazione , qualche secolo fa sarebbe stata considerata, come minimo, un' offesa agli insegnamenti del cristianesimo. Spesso si confondeva il volersi bene con l'egoismo o con l'egocentrismo. La storia, infatti, ci mostra che avere amor proprio ed essere contenti e soddisfatti di se stessi sono atteggiamenti che, per molto tempo, sono stati sottovalutati e, addirittura, giudicati negativamente: " le persone buone e solidali si cancellano in beneficio dell'altro; bisogna combattere ogni forma di valorizzazione di sè. Un tempo l'educazione, soprattutto quella influenzata dal cattolicesimo, ci insegnava che la vanità e la cura di se stessi sono peccaminose e ci impoveriscono interiormente perché ci distraggono dal vero percorso di sviluppo interno. Oggi, invece, il potenziare la propria autostima rappresenta uno dei comportamenti più importanti per il raggiungimento non solo di una buona soddisfazione, ma anche di una migliore qualità nei rapporti interpersonali. "Stimarsi da dentro" non è uno stato psicologico che nasce spontaneamente: ha bisogno di essere curato in ogni momento, in modo analogo alla cura di una madre nei confronti del proprio bambino piccolo. E' crescente, infatti, il numero di persone che decidono di impegnarsi di più nell'incremento della propria autostima ; autostima è, in questo momento, una parola d'ordine che anche in Italia rappresentando la chiave per accedere alla felicità e al benessere (come viene ulteriormente dimostrato dagli annunci pubblicitari o dalle offerte di corsi che mirano al miglioramento dell'individuo). Valutare positivamente se stessi permette che l'individuo sia fedele ai propri principi potendo così sentirsi forte e resistente, riuscendo a far valere le proprie convinzioni: è questa la via per un pieno vissuto di realizzazione personale e, quindi, la via per la felicità. In questa direzione è rilevante un atteggiamento ottimistico che porta a guardare la vita in modo del tutto positivo e a considerare le situazioni con serenità ; l'ottimismo è una strategia psichica molto importante perché facilita il percorso verso lo stato di benessere psico-fisico. Nell'ambito della psicologia, diverse ricerche scientifiche hanno cercato di scovare e capire il modo in cui un atteggiamento ottimista, e a sua volta anche quello pessimista, possono influenzare la salute e la condizione psichica ; la conclusione di questi studi è sorprendente, anche se può apparire scontata, perché rivela che gli ottimisti riescono ad avere più successo rispetto ai pessimisti. L' ottimismo è uno stato psichico che consiste nell'avere speranza, fiducia in ciò che sta per avvenire e, quindi, saper affrontare gli eventi in modo rilassato, avere buon umore, saper ridere e guardare al futuro con leggerezza. Uno dei punti più importanti di quest' atteggiamento è che ci spinge inesorabilmente ad andare avanti; infatti, se abbiamo dietro di noi uno stato d'animo positivo, siamo spinti a proseguire con coraggio, perché sappiamo con certezza che raggiungeremo il successo . Tutto ciò ci rende convinti e fiduciosi nelle nostre capacità allontanando la paura del fallimento, il timore, la passività e i pensieri negativi . L'ottimista considera gli insuccessi transitori, circoscritti e impersonali; ed allora perché non provare ad imparare dai fallimenti, valutando gli errori commessi e soprattutto l'energia impiegata considerando che l'insuccesso è un 'opportunità per imparare, per crescere ed arricchire la propria esperienza, una sfida per realizzare i compiti successivi in modo migliore. Preparazione Atletica CONCETTO DI FORZA COME MIGLIORARE LA FORZA MASSIMA LA RESISTENZA TECNICHE DI ALLENAMENTO il peso ideale per la Donna altezza cmstruttura snellastruttura mediastruttura massiccia minmaxminmaxminmax 145424949545359 148435049555460 150445150565461 153455351585663 155475453595764 158485554605966 161505755626068 163525857636169 166545958646371 168556159666473 171566261676575 173586462696776 176596564706878 178606665716979 181626866737180 gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione peso altezza rapporto tra peso e altezza statura peso ideale Non esiste un peso ideale, o meglio, non lo si può indicare in modo generico facendo riferimento alla sola altezza. Il peso forma è determinato, oltre che dal sesso e dalla statura, anche: dalla struttura scheletrica, dalla massa muscolare, dall'età, dal tipo di lavoro, dall'eventuale pratica sportiva, dal metabolismo, dal sistema ormonale, dal clima, dalla latitudine e dall'altitudine. Tutti fattori che ci inducono ad affermare che il peso ideale è proprio di persona in persona e per ciascuno può essere soggetto a continui mutamenti. Volendo indicare dei dati, in modo meno approssimativo possibile, si può fare riferimento a tabelle che, distintamente per uomo e donna, associano dei minimi e dei massimi di peso in base alla struttura ad una determinata statura. PESO IDEALE UOMO PESO IDEALE DONNA gli articoli più gettonati del momento: combattere la cellulite consigli per dimagrire allenarsi in palestra allenare cosce e glutei alimentazione il peso ideale per l'uomo altezza cmstruttura snellastruttura mediastruttura massiccia finlandia, ungheria
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STORIA DELLA BELLEZZA - IL MITO DELLA BELLEZZA

IL MITO DELLA BELLEZZA
 
 

STORIA DELLA BELLEZZA Evoluzione storica dei canoni estetici. Si parla di canoni estetici, o di "bellezza" solo dall'epoca classica, per questo da fonti documentate possiamo solo capire come in varie epoche diverse culture cercavano di far apparire gradevole il proprio aspetto. Giè nell'età dell'antico Egitto già tremilacinquecento anni prima di Cristo importavano oli, minerali ed unguenti dall'oriente ed i sacerdoti confezionavano in recipienti di alabastro, timo, mirra, origano, lavanza, incenzo, olio di sesamo, olio di oliva ed olio di mandorle. I prodotti venivano usati per la mummificazione ed altri come unguenti per il viso e per il corpo, sulla scia degli antichi egizi altri popoli del mediterraneo assimilarono tali tecniche. Nell'antico Egitto era diffusa anche la cosmesi, e non solo tra donne, per il bistro (kohol) era largamente usato l'antimonio, gli Ebrei invece si limitavano oli e profumi ma non cosmetici. Nell'età classica tra i greci non è chiaro quale fosse il concetto preciso di bellezza tra gli antichi ellenici nel periodo pre-classico; Omero attribuiva la perfezione fisica agli eroi e le divinità, l'armonia e perfezione del fisico, con guance rosate per gli uomini e occhi cerulei con bianche braccia se erano donne. Uomini e donne usavano oli profumati di rosa, gelsomino e nardo per ungere il capo ed il corpo dopo il bagno e le donne erano solite truccarsi il viso con una crema a base di biacca proveniente da Rodi, tale usanza delle donne era però vietata durante i lutti e le cerimonie dedicate a Demetra. I romani a contatto con la cultura dell'antica grecia, dopo aver vinto i greci ne assimilarono le usanze e costumi, Nel I secolo a.C. Vitruvio scrive. " ..la natura ha composto il corpo umano in modo tale che il viso, dal mento all'alto della fronte e alle più basse radici dei capelli, fosse la decima parte del corpo., la terza parte del viso, considerata in altezza, è dal mento alla base delle narici; un'altra terza parte è costituita dal naso stesso considerato dalla base delle narici al punto d'incontro delle sopracciglia e la terza parte va da lì alla radice dei capelli.": I dipinti e resti archeologici ci dicono abbastanza degli usi dei romani, Ovidio addirittura pubblicò un manuale della bellezza ( De medicamine faciei feminae ). A Roma non si conosceva il sapone, anche se ci viene tramandato il famoso bagno di latte di Poppea, e tutti lo usavano come detergente, dopo il bagno era solito cospargersi di olio di oliva. Successivamente i romani impararono ad usare una forma primitiva di sapone diffusi fra i Celti. Nel Medioevo le invasioni dei popoli dell'Europa nord-orientale e lo sconvolgente mutamento culturale che ne consegue per l'ex Impero romano, rendono superfluo tutto ciò che non è un bisogno primario: i modelli estetici classici non hanno alcun senso e gli invasori possono proporre, tutt'al più, l'uso di burro acido per lucidare i capelli. Ma anche questi selvaggi conquistatori furono lentamente conquistati dalla civiltà dei vinti. Finalmente per un po' di buon gusto bisognerà aspettare l'epoca feudale ( X sec. d.C. ), quando dai castelli franco-provenzali si diffonde il modello culturale cortese che restituisce una qualche gentilezza al vivere civile. Ne deriva un recupero di valori tra i quali l'apprezzamento per la bellezza, specie quella femminile, esaltata dai trovatori che, viaggiando di corte in corte, diffondono con i loro canti la fama di bellissime castellane che, senza averne piena coscienza, contribuiscono a creare dei nuovi canoni estetici pur se quasi esclusivamente femminili. E' il modello di una bellezza nordica quello che si impone, prima attraverso la letteratura, poi attraverso le conquiste militari: la carnagione chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri, che sono caratteristiche fisiche di Normanni e Svevi, diventano il segno della distinzione sociale e condannano i più diffusi colori scuri, tipicamente mediterranei, ad essere indice di subalternità. "Biondo era e bello e di gentile aspetto." disse Dante presentando Manfredi di Svevia e bionde sono le madonne sacre o profane che siano. I manuali di bellezza dell'epoca suggeriscono alle donne come rendere candido e liscio il viso con biacca, allume, borace, limone, aceto e chiara d'uovo, e biondi i capelli con tinture e lozioni a base di vegetali e minerali, rosse le labbra con minio e zafferano e bianchi i denti con la salvia. Benché la morale cristiana condanni questi costumi (v. Jacopone da Todi nella Lauda "L'ornamento delle donne dannoso") o la satira ne faccia oggetto di sberleffo (v. Boccaccio in "Corbaccio") la moda imperversa e le donne stesse preparano da sé i loro belletti se non possono ricorrere ai "merciai".



Nel Rinascimento l 'ammirazione per il bello inteso come perfezione e armonia riporta in primo piano i canoni estetici classici ed il bisogno di ricercare rimedi indispensabili per rendere perfetto ciò che non lo è del tutto. Nel 1562, G. Mariniello scrive il primo trattato di cosmetologia dell'Occidente ("Gli ornamenti delle donne") e non è un caso che a farlo sia un italiano: in Italia infatti predomina una concezione di vita che celebra la bellezza del corpo e gli italiani sono i primi artefici dei profumi. Grazie ad i mercanti veneziani o fiorentini preziose sostanze orientali vengono riversate sul mercato per soddisfare le aspirazioni di uomini e donne desiderosi di piacere e di piacersi; una vera mania per i belletti ed i profumi si diffonde nelle classi più abbienti: vaporizzazioni di mercurio, bistecche crude sulla pelle, ricette segretamente preparate e riservate a pochissime elette permettono alle dame delle corti signorili di avere quell'aspetto che pittori come Botticelli o Tiziano hanno eternato. Quando Caterina de Medici sposa il re di Francia porta con sé, a Parigi, Renato il suo profumiere personale che darà origine ad una produzione locale di cosmetici (seconda metà del 1500). Tra il 1600 ed il 1700 è l'epoca delle teste incipriate, dei nei finti su viso, spalle e décolleté. La toilette di dame e cavalieri esige parecchio tempo: bisogna preparare il viso con poca acqua e alcool profumato; vi si stende sopra un unguento fatto con pasta di mandorle e grasso di montone e poi la biacca. Il viso diventa una tavolozza su cui col bistro si ridisegnano occhi e sopracciglia e si spennella un liquido rosso (in ben 12 sfumature!) per dar colore. Addirittura si usa una sorta di cosmetico blu per sottolineare le vene. Il modello estetico viene sempre dalla corte, specialmente quella di Francia, e a Parigi Mademoiselle Martin, profumiera reale, è l'arbitro dell'eleganza femminile. A soddisfare prontamente i bisogni estetici dei cortigiani sono addirittura poste in commercio delle trousses che contengono belletti bianchi e rossi, matita per labbra e nei finti. In Inghiltera invece nel 1770 il Parlamento emette un decreto secondo il quale sarà condannata come strega qualunque donna abbia conquistato un marito tramite capelli finti, tacchi alti, profumi e belletti ed il matrimonio sarà annullato. Nell'età contemporanea i radicali mutamenti determinati dalla rivoluzione industriale e l'avvento della borghesia portano nuovi modelli di vita e nuovi costumi. Lo spirito pratico dei borghesi è immune dai fasti e dagli eccessi coltivati finora; anzi, gli ideali forti del Romanticismo fanno emergere l'interiorità di uomini e donne il cui aspetto fisico sarà specchio di animi tormentati e inquieti: "Solcata ho la fronte, occhi incavati intenti crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto labbro tumido acceso e tersi denti capo chino, bel collo e largo petto; giuste membra." Si presenta così Ugo Foscolo (1778-1827), affascinante esemplare maschile dell'epoca. Il vero diventa soggetto dell'arte e questo canone porta alla ribalta le classi sociali subalterne e, per la prima volta nella storia, si scoprirà la bellezza anche in personaggi minati dalla tisi, filatrici di seta, lavandaie e sartine, in contadini e pescatori. Una relativa sobrietà di costumi tipicamente borghese coinvolge le classi sociali più abbienti e la bellezza non è più potenziata da "ritocchi" evidenti e da abiti particolarmente sfarzosi che sono invece riservati alle donne di malaffare. Il progresso industriale consente il nascere delle prime industrie cosmetiche e nel 1890, a Parigi Madame Lucas fonda la prima Maison de Beauté. Il XX secolo si apre su scenari drammatici: la Prima guerra mondiale porterà morte e fame in Europa e ci sarà poco da disquisire su ciò che è bello; la situazione si ripete tra un ventennio con la Seconda guerra mondiale. In mezzo, in Italia e Germania, la dittatura che, programmando la vita quotidiana del popolo, proporrà modelli autocelebrativi: uomini belli e virili come il capo fatti per essere soldati e donne floride e prosperose fatte per essere spose e madri di soldati. Negli anni venti comunque, per la prima volta nella storia, le donne avevano voluto tagliare i capelli alla garçon , avevano abbandonato abiti lunghi, sottogonne, busti e gardenfant per indossare abiti dalle linee morbide e scivolate e soprattutto dall'orlo al ginocchio. Nel secondo dopoguerra sarà il cinema, soprattutto quello americano, a proporre i nuovi canoni: le vamp bionde platinate, brune appetitose o rosse incendiarie, tutte formose, saranno le ispiratrici della moda, del look, dello stile di vita di donne di ogni ceto sociale mentre per gli uomini varranno i modelli del duro, del rubacuori o del bel tenebroso. Lo sviluppo successivo di altri mezzi mediatici, televisione e rotocalchi in particolare incentiveranno la tendenza, sempre più attuale, ad assumere come canoni quelli proposti dal mondo dello spettacolo e delle passerelle. Le migliori disponibilità economiche ed i nuovi ritrovati della scienza, della cosmetologia, delle tecniche chirurgiche e della medicina, consentono a uomini e donne della nostra epoca di adeguarsi sempre più pienamente ai modelli proposti e scelti alla ricerca di una perfezione che, purtroppo con la cultura del consumismo ha l'inconveniente di passar presto di moda.