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RICERCHE - APPUNTI DI STORIA SCOLASTICA DI VARIO GENERE ED EPOCA

Elenco con collegamento alle pagine di questo sito delle pagine contenenti appunti di Storia su vari argomenti parzialmente tratti dal sito www.homolaicus.com :

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Le leggende positanesi sono moltissime, molte delle quali sono andate perse con il passare del tempo, ma nonostante ciò facciamo un tentativo di ricostruirne alcune, anche con l'aiuto di positanesi disposti a collaborare scrivendoci (magari anche a corrergerci); pubblicheremo volentieri le storie che ci invierete.
Le leggende positanesi sono molto suggestive, molte delle quali sono legate alla miracolosa Madonna di Positano, altre sono particolari, ed altre ancora portano alla memoria pezzi di storia quali disperate difese contro le incursioni di pirati, saraceni. Molte altre storie sono legate alle antiche credende di fantasmi; le terrificanti "janare", altre storie di vario genere che si tramandavano da "nonne" a nipoti il piu' delle volte attraverso racconti attorno alla famosa "vrasera" nelle sere d'inverno. Proveremo a raccontarne alcune:
L'Avvento della Madonna venuta dal mare:
 

La leggenda vuole che l'Icona della Madonna sia venuta dalla Turchia; una nave turca, giunta al largo di Positano resto' ferma senza rimedio, il comandante senti una voce dalla stiva:"Posa Posa", era la Madonna che aveva scelto Positano come residenza, la butto' in acqua e pote' cosi' ripartire.

 
La Madonna sceglie la sua residenza:
 

I positanesi pensarono di mettere la nuova icona della Madonna  nell'antica Chiesa, che si trovava dove sta adesso l'attuale hotel Palazzo Murat ma, la mattina successiva trovarono la Sacra Icona su dei cespugli di ginestra, dove ora si trova l'attuale Chiesa Madre, fu riportata di nuovo nell'antica cappella ma le altre mattine successive di nuovo si ripete' la storia fino a quando si decise di costruire ivi una nuova Cappella come il miracoloso avvenimento richedeva ma..



"STORIA" - testo dal libro "Storia e Poesie" di Rachele Talamo stampato nel 1979.

La storia di Positano è lunga, ricca di suggestioni e anche un po' strana: l'imperatore TIBERIO si trasferì a Capri perchè a Roma era odiato e non si fidava di nessuno, aveva paura che tutti volessero avvelenarlo, non voleva pane fatto con la farina del posto, allora la sua Ttireme si spingeva lungo le coste fino a Positano e qui prendevano la farina da un mulino che è tutt'ora in piedi e che fino a poco tempo fa funzionava (PIAZZA DEI MULINI).Positano nei sec. IX, X, XI fece parte della REPUBBLICA DI AMALFI. Nel sec. X fu uno dei centri commerciali più importanti, in gara addirittura con Venezia. Non avendo porto, le sue navi venivano tirate a mano dalla popolazione. Intorno al 1400 Positano apprese la notizia che un suo cittadino aveva fatto una grossa invenzione: la bussola. Si trattava di Flavio Gioia, famoso nocchiero e matematico. Da principio non si diede molta importanza al fatto ma ve ne fu data molta nei secoli successivi.Intorno al 1530 tutta la costiera fu invasa dalla peste, la mortalità fu elevata, soprattutto a Positano, Conca, Ravello, Scala. A questi mali si aggiunsero carestie, briganti che scendevano dai monti continuamente, saccheggiando i paesi. Nè mancavano scorrerie turche, per cui il vicerè PIETRO DI TOLEDO ordinò che ogni città o paese costruisse delle torri da cui avvisare eventuali pericoli provenienti dal mare. Positano ne costruì parecchie, ma le più importanti furono: quella della SPONDA, un altra nel luogo denominato TRASITA (chiamato così perchè vi erano sempre molti uccelli. La torre è stata rimodernata nel 1950 senza, però, aver subito grosse variazioni rispetto al suo stile originario), la terza nel luogo denominato FORNILLO. I turchi continuavano a fare razzie, infatti il Solimano 2°, imperatore turco arrivò con 150 bastimenti ai nostri golfi, saccheggiò e bruciò tante città tra le quali anche il nostro paese. Positano, come tutta la costiera, in quel tempo non viveva serenamente sia per i turchi, sia per i briganti e sia per la cattiva amministrazione di ministri e baroni che autorizzavano nei loro feudi ogni sorta di sopruso e mettevano imposte su qualsiasi cosa. Era il tempo in cui il popolo iniziava a far sentire la propria voce, era il tempo in cui il famoso pescatore napoletano TOMMASO D'ANIELLO, capeggiava la rivolta popolare nella città partenopea. Nel 1668 Positano sborsò 12.943 ducati per riscattarsi dal peso feudale e si dichiarò "città regia", aprì quindi il commercio marinaro con la Grecia, con l'isola di Cipro, riattivò quello con la Puglia e con la Calabria, tanto da diventare superiore agli altri paesi commercianti che vi erano sul mercato allora. Le navi positanesi, Galeotte, Feluche, Polacche arrivavano ovunque; trafficando col vicino Medio Oriente, portarono spezie seti e legni preziosi tanto ricercati in occidente. Fu allora che furono costruite le magnifiche case barocche, che si ergono contro il monte, decorate con quanto di meglio si era trovato al mondo. Finchè, circa un secolo fa, un dramma si abbattè su Positano: i vapori incominciavano ad affrontare l'oceano; Positano non potendosi mettere in gara con loro incominciò a decadere. A quel tempo il paese contava ottomila abitanti. Nel decennio fra il 1860 e il 1870, circa seimila persone emigrarono in America, le case rimasero vuote, i muri si sgretolarono, le pitture si scolorirono, i tetti caddero. Da allora la popolazione non supera i tremila abitanti.Positano è un grosso centro turistico: il turismo è la risorsa principale del paese. Ormai la sua fama è tale che lo ha reso noto in tutto il mondo, ma fino a 20 - 30 anni fa Positano era frequentato solo da qualche turista che vi arrivava magari per sbaglio. Poi i pochi trovavano il paese splendido, pensavano di tenersi cara la scoperta (e a questo proposito JHON STEINBECK scriveva:"...quando vi capita di scoprire un posto bello come Positano, il primo impulso è quasi sempre di tenervi la vostra scoperta. Pensate:"Se lo racconto si riempirà di turisti che lo rovineranno, la gente del posto comincerà a vivere in funzione del  turismo e addio alla vostra bella scoperta!") pian piano vi portavano amici, conoscenti; il turismo stava diventando d'elite, infatti vi arrivava la famiglia-bene di Napoli o di Roma, nobili borghesi che passavano qui le vacanze estive. Più tardi arrivarono gli stranieri, le svedesi, i primi bikini, era il tempo degli ormai famosissimi LEONI AL SOLE. Oggi invece il turismo è eterogeneo, ormai a Positano vi arrivano persone appartenenti ad ogni ceto sociale, anche il complesso alberghiero è mutato, si è enormemente evoluto ed è organizzatissimo, è uno dei migliori del sud.


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