l'elettrostimolazione da sola non fa miracoli!!! non puoi pretendere di sviluppare i muscoli della parte superiore del corpo unicamente con l'utilizzo di un elettrostimolatore, per quanto valido sia; la stimolazione elettrica deve essere un qualcosa di integrativo, ed è in tal senso che può risultare veramente utile. In ogni caso, in considerazione dei molteplici impieghi (come da descrizione nel nostro articolo che tu citi), possedere un elettrostimolatore è un ottima cosa, infatti, situazioni in cui si possono trarre positivi vantaggi dal suo uso capita più spesso di quanto si pensi. Impieghi possibili: - integrazione al lavoro con i pesi per lo sviluppo della forza e della massa, - programmi antidolore, - programmi di decontrazione e rilassamento muscolare, utilissimi quando ci si trova in stati di eccessivo affaticamento, - programmi di integrazione al lavoro fisioterapico per il recupero post infortunio, - programmi utili per migliorare la circolazione ed il drenaggio, con ottimi risvolti sia per l'allenamento sportivo, sia per estetica e la salute. vedi l'elettrostimolazione Domanda: è possibile sconfiggere la cellulite con l'elettrostimolazione? Pur essendo magra, ho problemi di cellulite, soprattutto alle cosce e ai glutei. Ero intenzionata ad acquistare un tapis roulant, ma mi è stato detto che sarebbe stato meglio rivolgersi all'elettrostimolazione. Voi cosa mi consigliate per il mio problema?, premetto che non posso ricorrere ai massaggi. Grazie La risposta di vivailfitness.it ciao, grazie per avere scritto, E' nostra piena convinzione che gli elletrostimolatori, soprattutto quelli di un certo livello, siano pressoché indispensabili in una casa, in quanto possono avere talmente tanti utilizzi che è impossibile che non capiti di poterne fare un uso proficuo, ma, certamente, da soli non sono sufficienti a sconfiggere la cellulite, in questi casi l'ellettrostimolazione può essere un valido aiuto, ma, per ottenere buoni e permanenti risultati, deve essere associata alla pratica sportiva e ad una dieta appropriata. Non ha molto senso, quindi, combattere la cellulite usando solamente la "corrente", a meno che non ci si trovi momentaneamente impossibilitati a svolgere un lavoro atletico mirato, che è il fattore più decisivo contro questa tipica patologia femminile. Attività fisiche appropriate sono: la bici, la corsa, lo stepper, il cardiofitness, il lavoro con i pesi (adottando serie tra le 25 e le 30 ripetizioni). Ci permettiamo di consigliarti di leggere con attenzione i seguenti nostri articoli, con link relativi: COMBATTERE LA CELLULITE IL CARDIO FITNESS L'ELETTROSTIMOLAZIONE L'ALLENAMENTO CON I PESI Ciao, grazie, restiamo a tua disposizione per qualsiasi chiarimento ulteriore sapere allenamento creatina bulissina Domanda: Dimagrire cosce e glutei e combattere la cellulite Buon giorno, innanzitutto complimenti per il sito:super interessante. Approfitto di voi per avere un consiglio circa il mio problema di sempre: come faccio a dimagrire su glutei e cosce? (ultimamente ho anche un nuovo punto di cruccio: la pancetta) e a combattere al cellulite? Ho 28 anni, lavoro come impiegata, quindi conduco una vita piuttosto sedentaria; cerco però di fare attività fisica facendo corse in bici della durata media di circa un ora, con frequenza cardiaca media sui 130/135 battiti per circa 2/3 volte la settimana, o, se il tempo non permette le uscite in bici, facendo ciclette per circa 40 minuti con frequenza cardiaca media sui 125 battiti sempre per 2-3 volte la settimana. Inoltre per cercare di aumentare il risultato, durante gli esercizi indosso quei pantaloncini cosiddetti dimagranti che fanno sudare moltissimo e (dicono) bruciare più grassi. Cerco di curare l'alimentazione evitando cibi grassi (colazione: yogurt e cereali integrali + tè; metà mattina: frutta; pranzo: pastasciutta e verdura; cena: carne magra pollo o vitello per lo più ai ferri (3 volte alla settimana) o uova (1 volte alla settimana) o pesce (2 volte alla settimana) o pizza (volte alla settimana). Nonostante tutti i miei sforzi costanti durante tutta la primavera e l'estate, oltre a non aver perso nemmeno un chilo, neppure la mia circonferenza cosce è minimamente diminuita (se non di quel cm, cm e mezzo, che va e viene a seconda della maggiore o minore ritenzione idrica), e nemmeno il mio "sederone" si è rassodato un granché. Che cosa mi consigliate di fare? Forse la ciclette e la bici non servono al mio problema? stavo pensando di dedicarmi al jogging o usare il mio vecchio ministepper, mi potrebbero servire? Vi ringrazio molto per la gentile attenzione prestatami. Cordiali saluti La risposta di vivailfitness.it Per combattere la cellulite ed attaccare la massa grassa depositata su cosce e glutei è sicuramente necessario agire su più fronti: - l'alimentazione (da questo punto vista possiamo notare che applichi una dieta dissociata, ovvero carboidrati a mezzogiorno e proteine alla sera, può andare bene, a patto che vengano rispettate le corrette combinazioni alimentari, ma, oltre a ruotare ed alternare spesso i cibi, può risultare spesso vantaggioso mutare anche ogni tanto il modo di alimentarsi, purché ci si rivolga a regimi dietetici corretti, e non alle diete improvvisate ed assurde, tipiche, per esempio, dei magazine di grande diffusione, una valida alternativa potrebbe essere la dieta a zona, che, frequentemente, soprattutto per perdere grasso, permette ottimi risultati); - l'attività fisica e sportiva (il movimento è salute e benessere, ma anche mezzo per raggiungere gli obiettivi estetici che ci proponiamo, per le tue esigenze il nostro consiglio è di svolgere quasi quotidianamente un lavoro atletico aerobico, ma intenso, alternando ciclette o spinning, stepper, corsa a piedi, nuoto o acquagym, stretching o yoga e lavoro con i pesi; variare l'attività offre la possibilità di sfruttare il vantaggioso effetto degli stimoli diversificati che non permettono al nostro organismo di adattarsi allo sforzo; per quanto riguarda l'intensità sarebbe opportuno lavorare con una frequenza cardiaca di base con coefficiente allenante di 0,65, applicando le tecniche, per esempio, dello spinning e, per quanto riguarda la corsa, del fartlek, che prevedono cambi di intensità continui durante il medesimo allenamento, con ritmi cardiaci in continua variazione; l'attività fisica, per addurre i risultati sperati, deve essere praticata con assoluta dedizione e costanza, integrandosi perfettamente con il proprio stile di vita; un esempio di ideale pratica settimanale può essere questo: lunedì ciclette, spinning o bicicletta, almeno 45 minuti con continui cambi di intensità con coefficienti allenanti per la frequenza cardiaca da 0,65 a 0,85; martedì pesi - vedi articolo - o ginnastica per cosce e glutei + addominali; mercoledì corsa a piedi, 20 minuti regolare + 20 minuti di fartlek, o stepper, almeno 40 minuti con continui cambi di intensità con coefficienti allenanti per la frequenza cardiaca da 0,65 a 0,85; giovedì nuoto o acquagym; venerdì alternando una settimana come lunedì, una come martedì e una come mercoledì; sabato stretching o yoga o elettrostimolazione; domenica riposo); - la medicina naturale (ti consigliamo di leggere i nostri articoli relativi all'Erboristeria, alla Fitoterapia e ai Rimedi Naturali); - la fisioterapia e la massoterapia (vedi Elettrostimolazione e Linfodrenaggio). Ti consigliamo, infine i seguenti nostri articoli: Combattere la cellulite consigli per dimagrire come dimagrire Dieta a Zona e maratona Complimenti per il sito! è stata la prima volta che ho finalmente trovato risposta ai miei quesiti a proposito dell'alimentazione in allenamento, io sono una maratoneta in erba (in erba ma amatoriale ed in età (33 anni); domenica prossima correrò la mia prima mezza maratona, e spero di riuscire a dare il carburante giusto al mio fisico! Mi alleno un giorno si ed un no alternando: lungo; fartlek; ripetute, e così di seguito, in microciclo mensile, per quanto riguarda la dieta sono in zona da oramai 9 mesi, ma non so come affrontare la competizione in modo corretto, se seguo i vs. consigli esco dalla zona, ma se resto in zona, forse con uno sforzo come una mezza ed in futuro una maratona o spero, più maratone, forse do troppo pochi carboidrati al mio fisico, mi sapreste consigliare se esiste un compromesso? Vi ringrazio anticipatamente, salutoni, Tiziana La nostra risposta ciao Tiziana, grazie per i complimenti, per poter effettuare al meglio uno sforzo protratto come una mezza maratona è importante fare il cosiddetto pieno di glicogeno, quindi è fondamentale assumere parecchi carboidrati complessi nelle 24 ore che precedono la competizione; la dieta per la zona classica è ideale per il benessere generale e per gli atleti che praticano sport con sforzi di brevissima durata, coloro che, invece, gareggiano in sport caratterizzati da sforzi di lunga durata devono integrare tale dieta con supplementi di carboidrati prima e dopo gli allenamenti e nella preparazione della gara, la quota di carboidrati diventerà anche del 55-60%, a discapito della quota proteica, i maratoneti, in genere, adottano una dieta così suddivisa: 55-60 carboidrati, 25 grassi, 15-20 proteine. ciao, ti ringraziamo per averci interpellato, e.... in bocca al lupo per le gare. P.S. Ti consigliamo una attenta rilettura dei seguenti nostri articoli: SPORT E DIETA IL GLICOGENO I MUSCOLI IL METABOLISMO DIETA A ZONA E SPORT DI DURATA CORSA: TECNICHE DI ALLENAMENTO copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness allenarsi in palestra il cardioFitness preparazione atletica Come si stabilisce il peso minimo e massimo, il numero di serie e di ripetizioni da utilizzare con i manubri in esercizi classici per bicipiti, tricipiti, dorsali etc.etc ? Da ciò che leggo su libri e riviste del settore sembra che non esistono regole specifiche a tale riguardo; potreste chiarirmi le idee a tale proposito ? Io ho 40 anni sono alto 1,76 e peso 81,00 Kg (non so se le mie misure servono per fare qualche tipo di calcolo) Distinti saluti Alfonso La risposta di vivailfitness Ciao Alfonso, grazie per avere scritto. L'organizzazione degli allenamenti dipende, ovviamente, dagli obiettivi che si perseguono. Infatti, il livello di carico, il numero delle ripetizioni, i tempi di recupero, la velocità di esecuzione dei movimenti, la frequenza settimanale degli esercizi, sono le varianti (per altro, tra loro più che strettamente correlate) che inducono la diversità dei risultati. Per esempio, si è determinato che il modo più proficuo per allenare la Forza, intesa come forza massima, è lavorare con il 90 - 100% del proprio massimale, quindi una volta determinato il peso massimo con cui si riesce a svolgere una ripetizione, si praticherà l'esercizio con carichi del 90, 95%, che permetteranno lo svolgimento di serie da 2 - 3 ripetizioni. Per lavorare in modo efficace ricercando l'ipertrofia muscolare, invece, è vantaggioso l'utilizzo di carichi corrispondenti al 70 - 80% del massimale, che consentiranno dalle 6 alle 10 ripetizioni per ogni serie. Il peso, che è più utile adoperare, può essere, quindi, calcolato o, una volta stabilito il proprio massimale, quantificandone la corretta percentuale, o, conoscendo il numero delle ripetizioni che tale percentuale permette, facendo delle prove per verificare il peso massimo con cui si riesce a svolgere quel numero prestabilito di ripetizioni. Nunero ripetizioni% del carico rispetto al massimale allenamento mirato a.... 1-3 4-8 9-15 16-25 26-35 36-50 50-75 76-100 oltre 90 - 100% 80 - 85% 65 - 75% 50 - 60% 35 - 45% 20 - 30% Solo forza Soprattutto forza + appena un po’ di resistenza muscolare Forza + resistenza muscolare Resistenza muscolare + Forza Resistenza muscolare + un po’ di forza Resistenza muscolare + appena un po’ di forza Resistenza muscolare + un po’ di resistenza cardiovascolare Resistenza muscolare + resistenza cardiovascolare Resistenza cardiovascolare + un po’ di resistenza muscolare Sono presenti nel sito articoli molto interessanti che trattano l'argomento, ti consiglio le seguenti letture: effetti dell'allenamento in funzione di..... il numero delle ripetizioni come allenarsi l'allenamento per incrementare la massa muscolare migliorare la definizione allenare la resistenza consigli per dimagrire Ciao, alla prossima Antonio Diperna (personal trainer di vivailfitness.it) Domanda: (per LEI) come snellire i polpacci? Ho 28 anni, sono alta 1.69 e peso 54 kg. Ho un fisico asciutto, pratico molto sport (pesistica, piscina, bicicletta). Ho un unico problema: I POLPACCI!! Sono grossi, il mio ragazzo dice grassi, e nonostante abbia fatto appositi esercizi con macchinari di bodybuilding, non ho risolto il problema anzi, il muscolo si è ingrossato e, di conseguenza, anche il polpaccio. Avete qualche suggerimento da darmi? Che esercizi devo fare per far "dimagrire" il polpaccio senza farlo diventare muscoloso come quello di un uomo? Grazie mille. DISPERATA POLPACCIOSA!! La risposta di vivailfitness.it CIAO, grazie per avere scritto, Avendo un fisico asciutto (1,69 per 54 kg) e sicuramente tonico, in considerazione della regolare attività fisica che svolgi, il tuo problema è legato ad un fattore genetico, quindi, ovviamente, non è perdendo peso con la dieta che puoi risolvere la questione (dimagriresti dappertutto tranne che nel polpaccio), se qualcosa si può provare a fare, è senz'altro lavorando atleticamente. La tipologia di pratica fisica che hai scelto è sicuramente appropriata, forse non hai lavorato correttamente dal punto di vista del numero delle serie, delle ripetizioni, del ritmo di esecuzione e dei tempi di recupero, che sono i veri elementi che determinano la diversità del risultato da ricercare, vedi come allenarsi limitando l'ipertrofia muscolare. Il tuo obiettivo deve essere quello di bruciare evitando l'accrescimento muscolare (ipertrofia), quindi: - in palestra per i polpacci e le gambe in genere, molte serie, molte ripetizioni, poco carico, poco recupero e ritmo di esecuzione molto veloce; - con la bici, sempre pianura, ritmo molto agile, maggior durata possibile; - in generale, allenamenti quasi giornalieri, molto stretching o yoga per mantenere allungati i muscoli. Allenandoti in questo modo dovresti migliorare il rapporto massa magra massa grassa, ovvero bruciare grasso migliorando il tono muscolare e limitando al massimo l'ipertrofia, anche se i muscoli potrebbero apparire leggermente gonfi per l'aumento della riserva di glicogeno muscolare indotta dalla tipologia di allenamento. Ciao, restiamo a tua disposizione per qualsiasi altro chiarimento Volevo sapere se lo stepper (piccolo da casa) può essere utile per i glutei superiori e quanto dovrebbe durare l'allenamento. RingraziandoVi, saluti. Maria Teresa La nostra risposta: ciao Maria Teresa, grazie per la fiducia dimostrataci scrivendo Lo stepper, come ben saprai, simula la salita di gradini di scale, è un esercizio molto valido sia per il sistema cardiovascolare, sia per la muscolatura di glutei e gambe. Modificando la posizione in cui si esegue l'esercizio (vedi il nostro articolo relativo: "lo Stepper") si determina su quali muscoli concentrare maggiormente il lavoro. Anche la durata ideale varia in funzione del nostro scopo primario, nel senso che se intendiamo allenare principalmente il sistema cardio-respiratorio, faremo sedute con il livello di difficoltà più leggero ma con una durata molto lunga, per i più proggrediti fino ad oltre un'ora; agli opposti, per allenamenti rivolti alla forza effettueremo sedute di allenamento con il massimo del carico, ma brevi, spesso divise a serie, come gli esercizi che si svolgono in palestra. Gli esempi appena descritti rappresentano le situazioni limite, di solito chi usa lo stepper cerca un miglioramento generale del tono muscolare di gambe e glutei, per cui il nostro consiglio è di effettuare tre sedute settimanali di circa 40 minuti, di cui i primi cinque di riscaldamento ad un ritmo basso e con un carico molto leggero, 30 minuti intensi e gli ultimi cinque di defaticamento ancora ad un ritmo basso e con una carico leggerissimo, il tutto seguito da esercizi di stretching. Ovviamente i non allenati dovranno cominciare con 15 minuti (5+5+5), per migliorare progressivamente, senza fretta, ma con costanza. Ci permettiamo di consigliarti la lettura di alcuni nostri articoli che riguardano l'argomento, oltre all'articolo specifico sullo stepper sopra citato: IL CARDIOFITNESS GINNASTICA PER COSCE E GLUTEI COMBATTERE LA CELLULITE CONSIGLI PER DIMAGRIRE Domanda: cosa fare per assottigliare il giro vita e tonificare cosce e glutei? Salve, sto iniziando un corso di acquagym con frequenza trisettimanale. Volevo chiedere che cosa posso fare per assottigliare il giro vita, che ha risentito della pausa estiva, e per tonificare gambe e glutei. Premetto che sono alta e longilinea, ma ho sempre avuto gambe robuste rispetto al torace e il classico accumulo di grasso e cellulite, 2 anni fa mi sono sottoposta ad un intervento chirurgico di liposuzione ed ora il tutto appare non tonico. Ogni consiglio sarà benvenuto. Grazie, Cristina. La risposta di vivailfitness.it Ciao, grazie per avere scritto, Ti descrivi alta, longilinea e con un torace in proporzione piccolo, da cui si può dedurre che il tuo problema è legato ad un fattore genetico ormonale, non si tratta di questione che deriva da un regime alimentare scorretto, non è con la dieta che puoi migliorare la situazione (rischieresti di dimagrire dappertutto tranne che dove serve), quello che devi fare è, senz'altro, una appropriata e costante attività fisica. L'acquagym, disciplina di cardiofitness, ti può essere molto utile, sia perché è caratterizzata da un lavoro atletico completo, cioè che riguarda tutti i muscoli, sia perché sfrutta anche gli effetti benefici che l'acqua adduce con il movimento dentro di essa (effetto massaggio). Il nostro consiglio è di integrare le tre sedute in piscina con 2 allenamenti settimanali con i pesi, con cui dovrai ricercare l'ipertrofia (aumento della massa muscolare) per la parte alta del corpo e il dimagrimento tonico per addome, gambe e glutei (vedi articolo). Sicuramente anche massaggi, elettrostimolazione, stretching e yoga ti possono essere molto di aiuto. Ti consigliamo di leggere i seguenti nostri articoli on line: Combattere la cellulite Rimedi naturali La Fitoterapia copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness effetti dell'allenamento in funzione: 1) del ritmo di esecuzione degli esercizi, 2) dei tempi di recupero adottati tra una serie e l'altra, 3) del numero di ripetizioni svolte per esercizio, 4) dell'intensità dei carichi utilizzati negli esercizi, con valori riferiti percentualmente al proprio massimale. Ritmo di esecuzione Si può distinguere in: - rapido, quando la durata dell'esecuzione di una ripetizione è inferiore a 2 secondi; - medio, se di durata tra 2 e 3 secondi; - lento, con una durata compresa tra 3 e 4 secondi; - lentissimo, quando protrae oltre i 4 secondi. Il ritmo di esecuzione rapido è utilizzato per lo sviluppo della forza esplosiva in tutte le sue componenti (forza esplosiva, forza veloce esplosiva e forza veloce esplosiva con capacità reattiva), gli altri sono usati nello sviluppo della forza massimale, della forza resistente e dell'ipertrofia muscolare (aumento del volume della massa muscolare). La discesa con il carico deve essere, comunque, mediamente lenta e controllata. Tempi di recupero Il tempo di recupero tra le serie deve essere applicato in funzione dell'obiettivo ricercato: - per migliorare la forza massimale e la forza veloce è necessario un riposo tra le serie di almeno tre minuti, ed oltre, in quanto un recupero completo è sicuramente l'ideale; - per la forza resistente servono recuperi tra il minuto e mezzo ed i 2 minuti e mezzo; - nello sviluppo del volume muscolare (ipertrofia) il riposo consigliato tra una serie e l'altra è tra i 45 e i 90 secondi. Numero delle ripetizioni e carico in percentuale del massimale Sono due aspetti strettissimamente collegati tra loro, infatti, dovendo cercare di arrivare per ogni serie ad una condizione di "esaurimento", ossia all'ultima ripetizione possibile, è ovvio che il numero delle stesse (vedi articolo) dipenderà dall'intensità del carico, e viceversa. In particolare, con un ritmo di esecuzione medio o lento, si può rilevare che: - con un carico tra il 100% e l'85% del massimale è possibile eseguire da 1 a 5 ripetizioni per serie (massimo sviluppo della forza massimale e della coordinazione intramuscolare, buon incremento dei Diametri trasversi (ipertrofia), a causa del reclutamento di fibre a soglia molto elevata; è consigliabile un recupero completo ed è bene non inserire nella normale routine di allenamento la serie di massimale, cioè quella composta di un'unica ripetizione con il 100% del carico possibile, in quanto, non rinnovandosi nella prestazione, potrebbe incidere negativamente a livello mentale psicologico, fa eccezione la necessità di effettuare test di verifica pre gara); - con un carico tra l'80 e il 70% è possibile eseguire da 6 a 10 ripetizioni (con recuperi completi si può ottenere un buon sviluppo della forza massimale, con recuperi tra i 45 e i 90 secondi, il massimo incremento in ipertrofia); - con un carico tra il 65 e il 50% è possibile eseguire da 11 a 25 ripetizioni (con recuperi di circa 2 minuti tra le serie avremo un ottimo sviluppo della forza resistente, con recuperi inferiori si lavora sulla Resistenza Lattacida); - con un carico tra il 45 e il 30% è possibile eseguire oltre 30 ripetizioni (con un recupero tra le serie di circa 2 minuti, si migliora la Resistenza Aerobica, con tempi di riposo più bassi, la Resistenza Lattacida; l'utilizzo di questi livelli di carichi risulta ottimo per migliorare l'apparato cardiovascolare ed il tono muscolare, adatto, quindi, anche a chi desidera bruciare grassi, ed a tutte quelle donne che cercano una miglior tonicità ed un perfezionamento del rapporto massa magra - massa grassa, senza incorrere in incrementi di ipertrofia). Con un ritmo esecutivo il più veloce possibile (la discesa con il carico deve essere, comunque, mediamente lenta e controllata), invece, si verifica che: - con un carico tra il 100% e l'85% del massimale non è possibile allenarsi; - con un carico tra l'80 e il 65% è possibile eseguire da 1 a 6 ripetizioni (con recuperi completi tra le serie, si può perseguire il massimo sviluppo della forza Esplosiva; l'ipertrofia realizzabile è di modesto rilievo); - con un carico tra il 60 e il 50% è possibile eseguire da 7 a 10 ripetizioni (con recuperi completi tra le serie, questo livello di carico risulta eccellente per incrementare la forza veloce). copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Rosa Canina Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - Rosa Canina, integratore naturale di vitamina C: affaticamento generale, stati di convalescenza, raffreddore, malattie virali, radicali liberi e sistema immunitario - La rosa canina è una delle numerosissime specie di rose selvatiche, è diffusa in tutta Europa (escluse le regioni dell’estremo nord), nell’Africa settentrionale e nell’Asia occidentale. In Italia, la troviamo (fino ai 1500 metri di quota), nei margini dei boschi, nelle macchie, negli arbusteti, nei prati, nei vigneti e nei campi; può formare siepi impenetrabili, raggiungendo anche i tre metri di altezza. Fiorisce tra maggio e luglio (i fiori hanno un peduncolo di 1-2 centimetri, 5 petali di colore rosa e numerosi stami). Le parti utilizzate sono i cinorrondi, cioè i falsi frutti che si osservano sulla pianta, costituiti da un ricettacolo di forma ovale rosso e carnoso, contenente i veri frutti (acheni) di colore più scuro. I cinorrondi, che vengono raccolti tra settembre ed ottobre, sono ricchissimi di vitamina C (in 100 grammi di polpa se ne trovano fino a 3 grammi), la parte interna, privata dei peli, viene usata per preparare marmellate, gelatine e tisane. L’alto contenuto di vitamina C e di altre vitamine (A, B1, B2, E, P, K, PP), rendono la rosa canina un ottimo vitaminizzante, molto adatto: nei casi di affaticamento generale, negli stati di convalescenza, contro il raffreddore e le malattie virali, per combattere i radicali liberi e per migliorare le difese immunitarie. La rosa canina è anche utilissima nelle ustioni, perché facilita la formazione del tessuto connettivo; in questo senso possono essere molto utili impacchi e lavaggi praticati con un infuso preparato lasciando riposare per 10 minuti 50 grammi di foglie in un litro di acqua bollente (ovviamente prima di procedere occorre filtrare e lasciar raffreddare il tutto). Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Unità motorie lente Fibre rosse o ST o di tipo I, capaci di produrre tensioni muscolari poco elevate e di bassa velocita’. Sono le fibre utili per il lavoro di resistenza prolungato. Sono povere di ATPasi (enzima che catalizza la idrolisi nell’ATP) e ricche di Mitocondri e Mioglobina (facilita la diffusione dell’ossigeno dal sangue al muscolo). Queste fibre liberano energia attraverso un processo aerobico. LA SALUTE DEI DENTI LA RETRAZIONE GENGIVALE LE MALOCCLUSIONI LE CARIE GLI ALIMENTI CHE SBIANCANO I DENTI copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Salice Bianco Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - Salice Bianco: contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi - La corteccia del Salice bianco (Salix alba) possiede dei derivati salicilici, soprattutto il Salicoside, che ha le medesime proprietà dell’aspirina, senza condividerne gli effetti collaterali. Questi derivati salicilici sono potenti antinfiammatori (principalmente a livello articolare) e svolgono una importante azione antipiretica (utilissimi per abbassare la febbre). L’assunzione di preparati erboristici a base di corteccia di salice bianco, risulta, pertanto coadiuvante contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori articolari, i reumatismi e l’artrosi. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Salute VERRUCHE E FUNGHI CALCOLI RENALI CALLI E DURONI I MEDICINALI GENERICI LA SALUTE DEI DENTI COMBATTERE I RADICALI LIBERI IL TETANO E LA DIFTERITE FARMACI: LE ASSOCIAZIONI PERICOLOSE LA PRESSIONE ARTERIOSA LA DEPRESSIONE POST PARTO LA DEPRESSIONE ADOLESCENZIALE BENESSERE E FAMIGLIA I RADICALI LIBERI I radicali liberi sono molecole di ossigeno a cui manca un elettrone. Nella quantità corretta risultano indispensabili alla vita in in quanto: - 1° permettono di combattere le infezioni ed i batteri; - 2° controllano il tono della muscolatura liscia, che regola il funzionamento degli organi interni e dei vasi sanguigni. Viceversa, se se ne producono troppi o quando il corpo umano non riesce più a controllarli, possono diventare veramente molto pericolosi. Infatti, si ritiene che l'eccesso favorisca lo sviluppo di malattie molto gravi, quali, per esempio, il cancro e le cardiopatie. I bersagli preferiti dai radicali liberi sono gli acidi grassi essenziali, che, essendo grassi prevalentemente polinsaturi (presenza di elettroni spaiati), vengono ossidati automaticamente. Per neutralizzare i radicali liberi il nostro corpo utilizza gli antiossidanti, che ne "inghiottono" l'eccedenza, impedendone i danni. Sono antiossidanti le vitamine A, C, E ed alcuni minerali come lo zinco ed il selenio. Un eccesso di radicali liberi, che può essere generato da: - inquinamento dell’aria, - fumo di sigaretta, - luce ultravioletta prodotta dal sole, - contaminanti presenti negli alimenti, - esercizio fisico esageratamente impegnativo, può avere un ruolo determinante per la comparsa di numerose malattie, quali: - malattie cardiache e vascolari, - invecchiamento precoce, - cancro, - ictus, - asma, - anemia mediterranea, - cataratta, - pancreatite, - colite ulcerosa, - ulcere peptiche. Come contrastare i pericoli indotti dall’eccesso dei radicali liberi? Occorre adottare una strategia che si sviluppa su quattro direzioni: - esercizio fisico a bassa intensità; - assunzione di cibi ricchi di elementi con potere antiossidante; - utilizzo di metodi di conservazione, di cottura e di preparazione degli alimenti che non ne intacchino le qualità; - riduzione dei contatti con fattori che ne favoriscono l'abbondanza. Esercizio fisico a bassa intensità Il programma di allenamento più idoneo a combattere i radicali liberi consiste in un lavoro a bassa intensità, cioè ad una frequenza cardiaca prestabilita, più alta del normale, ma più bassa di quella massima. Per stabilirla, sottrarre a 220 la propria età (massima frequenza raggiungibile) e tenere in considerazione ritmi cardiaci fra il 65 e l'80% della stessa. Per esempio, un individuo di trent'anni, per lavorare a bassa intensità, dovrà mantenere una frequenza cardiaca tra il 65 e l'80% di 190. Occorrerà mantenere questo livello di attività per almeno trenta minuti ininterrotti tre volte la settimana, oppure per venti minuti quattro volte. Assunzione di cibi antiossidanti Sono cibi antiossidanti quelli ricchi di vitamine A, E, C e minerali quali Selenio e Zinco. La quantità necessaria di vitamine antiossidanti cresce: - per coloro che praticano una regolare attività fisica, - per chi si espone a lungo ai raggi del sole, - per tutti i fumatori, - per quanti vivono in città con alti livelli di inquinamento, - per coloro che assumono regolarmente bevande alcoliche, - per chi è sottoposto a notevoli dosi di stress. Utilizzo di adeguati metodi di conservazione e cottura dei cibi Alcuni accorgimenti possono ridurre in modo significativo la perdita di antiossidanti alimentari che si verifica spesso nei cibi: - evitare gli alimenti non freschi, - non usare troppa acqua nella cottura, - non eccedere nel tagliare, sbucciare, affettare, lavare o lasciare a bagno nell'acqua, - non prolungare troppo a lungo la cottura, - non cuocere a temperature troppo alte, - cercare di consumare l'acqua usata per bollire (contiene antiossidanti), - non tenere in frigo i cibi cotti per più di un giorno e quelli freschi per più di 3-4 giorni, - evitare l'acquisto di alimenti già tagliati, - chiudere i cibi cotti sottovuoto, o perlomeno in contenitori a tenuta d'aria, Riduzione dei contatti con fattori che causano eccessi di radicali liberi Evitare per quanto possibile gli ambienti: - con fumo eccessivo, - con radiazioni elettromagnetiche, - con alti livelli di smog. Sci alpino Per gli appassionati: cosa allenare in preparazione alla stagione sciistica? copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali Sci alpino Intervista a Tiziano Cipriani, presidente dello sci club di Imola: parlando di sciatori appassionati, quali sono i requisiti fisici da allenare in preparazione alla stagione sciistica? 1° La resistenza muscolare: lo sci, grazie all’insieme di stimoli organici e neuromuscolari che è in grado di somministrare al praticante, può definirsi una delle più efficaci attività di “fitness”. La componente di rischio intrinseco, unitamente alle specifiche caratteristiche dell’ambiente in cui si svolge, ne fanno una attività complessa e non priva di pericoli per chi non sia disposto ad avvicinarcisi gradualmente e globalmente allenato. I vantaggi di un programma di resistenza aerobica e muscolare per lo sciatore sono molteplici. Tra di essi vi è una migliorata capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue, condizione essenziale per il lavoro muscolare di media intensità e di lunga durata, che permette di ottenere incrementi di prestazione importanti. Vale a dire che il soggetto “aerobico”, sciatore non agonista ma instancabile, sarà in grado di sfruttare al massimo ogni giornata sugli sci, senza accusare cali di rendimento dovuti ad una progressiva quanto inarrestabile difficoltà di contrazione muscolare (affaticamento). Se teniamo, inoltre, presente che, in relazione all’altitudine, l’ambiente montano consente una minore disponibilità di ossigeno, si può facilmente comprendere come sia opportuno potenziare i sistemi di assunzione ed utilizzo dello stesso, per far fronte a possibili carenze debilitanti. L’allenamento cardiovascolare, coinvolgendo i grandi apparati (cuore, polmoni, circolazione sanguigna), attraverso l’attività di grandi masse muscolari (gli arti inferiori per primi) a medio regime di intensità (battito cardiaco attorno al 60% del proprio massimale teorico), induce adattamenti significativi anche per ciò che riguarda il controllo del peso corporeo (percentuale di massa adiposa), utilizzando in via privilegiata i grassi nella produzione dell’energia necessaria. Una circolazione periferica ottimizzata con frequenza sistematica di sedute “aerobiche”, permette inoltre di offrire miglior resistenza al freddo e, nel caso particolare delle sciatrici, di ovviare alla fastidiosa e a volte insopportabile sensazione di freddo alle estremità (mani e piedi) troppo spesso accettata passivamente come effetto collaterale insopprimibile dell’attività sciistica. Corpo umano (elementi di biologia e anatomia) ANATOMIA I MUSCOLI IL METABOLISMO LA DIGESTIONE IL SISTEMA NERVOSO IL SISTEMA ENDOCRINO: GLI ORMONI Selenio E’ un minerale traccia, presente nel nostro organismo in quantità limitatissime, ma essenziale per molte funzioni, fra cui la difesa delle cellule dai radicali liberi: essendo infatti un potente antiossidante, ritarda l’invecchiamento dei tessuti. La sua azione risulta potenziata se in associazione alla vitamina E. I maschi hanno maggior fabbisogno di selenio, perché viene eliminato con il liquido seminale. IL BENESSERE NELLA SESSUALITA' DELLA COPPIA Il sesso tra noi Occidentali assomiglia spesso ad una prova, ad una prestazione che, in quanto tale, richiede competitività con se stessi e con il partner. Sembra quasi che si verifichi un trasferimento della competitività dalla vita e dal lavoro alla sfera sessuale. Non a caso si parla di ''prestazioni'' sessuali. L’obiettivo, che diventa però allo stesso tempo anche la nostra difficoltà, è quello di raggiungere un risultato: l'erezione, l'eiaculazione, l'orgasmo proprio e del partner… Un'altra caratteristica che contraddistingue la nostra cultura è il diffondersi di un malsano Narcisismo, che va a scapito del rapporto di coppia. Non ci si riesce a imporre più un limite ed ecco allora che fitness, dieta e massaggi "corrompono" le nostre menti con il solo scopo di piacere agli altri….e a noi. Ecco allora il diffondersi di un “effetto Narciso”, come lo definisce la Dott.ssa G.Schelotto, psicoterapeuta della coppia, “da cui sono pervasi sia uomini che donne: entrambi i sessi, per motivi diversi, entrano in contemplazione del proprio corpo dedicando al fisico un'attenzione spasmodica, fine a se stessa e che li condanna a negarsi all'altro". Aggiunge inoltre che "le donne sembrano aver modificato le proprie aspettative affermando di cercare nel fitness o nei viaggi gratificazioni che un tempo trovavano altrove". Certo questo fa pensare tanto! “Se questa tendenza si dovesse affermare - avverte la studiosa - il sesso potrebbe smettere di essere il più potente mezzo di comunicazione fra uomini e donne.” Nelle coppie il sesso assume diverse valenze e, spesso, di carattere non sessuale, ma di sonnifero, di antidepressivo, di risoluzione di litigi, di prova d’amore, di momento di rassicurazione e di possesso… Esistono, quindi, molte coppie che non sanno esprimere una sessualità piacevole. Il sesso per loro diventa un problema! E difficilmente porterà i due partners al piacere e…al raggiungimento del loro benessere psicofisico. Ma il sesso, invece, deve dare piacere, deve essere funzionale alla felicità della coppia! E ciò avverrà solo se si rispetteranno le sue caratteristiche di gioco, di comunicazione, di intimità. Di fatto la sessualità si prepara fuori dal letto, negli atteggiamenti della vita quotidiana. Ecco così che nascono e crescono siti interamente dedicati alle tematiche della sessualità e ai problemi della coppia, che trattano la questione in maniera seria e approfondita, dando consigli e sostegno. La Psicologia e la Sessuologia, scienze relativamente giovani, hanno avuto notevoli sviluppi negli ultimi anni. Molti disturbi o patologie possono essere curate con successo attraverso tecniche psicoterapiche convalidate da anni di studi e ricerche. Con la Psicologia del Benessere, in particolare, ci si prefigge come scopo quello di sostenere l’individuo nel suo percorso di vita, agevolandolo nelle scelte a lui più congeniali; si promuove lo sviluppo delle condizioni interiori ed ambientali, favorevoli alla conquista di uno stato di serenità globale e duratura. Ovviamente non si può dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato a priori, emettendo così un giudizio, o meglio, un pregiudizio. Il fattore più importante che deve essere presente è la consapevolezza. Bisogna scegliere consapevolmente assecondando le proprie motivazioni personali, senza implicazioni sociali o religiose. Bisogna sapere ciò si vuole e conoscere le loro conseguenze su diversi piani: emozionale, psicologico, sociale. La consapevolezza si impara con l'esperienza, anche se la conoscenza di certe dinamiche può essere di aiuto nella crescita personale. Quanti desideri che spesso abbiamo non li mettiamo in pratica per paura o "perché non si devono fare". Stando fermi sulle proprie paure e sui propri pregiudizi non si potrà mai conoscere il mondo che ci circonda e quella realtà ancora più ampia che è la nostra dimensione interiore. Come si sa, si teme meno ciò di cui si conosce la natura: ed allora, Ascoltare, Comprendere, Interpretare le proprie emozioni, assume un significato fondamentale nel nostro cammino verso il benessere. D’altra parte, anche nel rapporto sessuale c'è un interscambio di emozioni, energie che influiscono profondamente sul nostro inconscio, sul nostro comportamento, a seconda del tipo di energia che mettiamo in esso. Lo stimolo per il benessere sessuale della coppia può venire dalla nostra fantasia. Le fantasie sono spesso parte dell'universo più intimo di una persona e il pudore ci spinge a nasconderle. Non bisogna porre dei limiti alla vita a due, ma accettare le fantasie nostre e quelle del partner, per migliorare l'intesa sessuale della coppia. Non bisogna tenere nascosto completamente al partner i nostri desideri più segreti, ciò può generare senso di colpa o imbarazzo; né considerare la fantasia un tradimento della persona amata. La repressione dei nostri giochi preferiti implica un peggioramento dell'intesa, quasi un blocco del piacere. Questo atteggiamento è da evitare. Il rapporto migliore con le proprie fantasie è accettarle e condividerle con il partner, quando questo sia possibile. Un buon equilibrio tra il nostro cervello e la vita sessuale porta ad un rapporto più bello e completo. Purtroppo in quest’era dei fast food stanno cambiando anche le modalità di amare: è l’epoca del “fast love”. Si consumano performance rapidissime, dai 3 ai 7 minuti, contro i 10-15 minuti della media, e nei posti più impensati, magari anche con il rischio di essere visti (camerini di prova dei negozi, nelle toilette di bar e ristoranti, nei bagni turchi, nelle palestre, negli uffici…). A livello prettamente fisiologico, le ultime ricerche hanno scoperto che sarebbero gli ormoni contenuti nel seme maschile a migliorare l'umore, riducendo il rischio di depressione. Lo sostiene uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di New York. L'équipe, coordinata da Gallup, psicologo della State University di N.Y., ha misurato la ''soddisfazione femminile'', utilizzando una scala di valutazione della depressione su circa 300 newyorkesi. Le donne che avevano rapporti senza preservativo sono risultate le più felici, seguite da quelle con partner che usavano il profilattico saltuariamente e infine da quelle per il cui il condom era una regola. Le donne costrette a periodi di astinenza sono risultate maggiormente soggette a rischio depressione. Un risultato che i ricercatori spiegano così: ''lo sperma contiene diversi ormoni in grado di influire sull'umore, come testosterone, estrogeni e prolattina. Alcuni di questi rimangono nel sangue della donna per ore dopo il rapporto, aiutandola a vedere tutto rosa”. Attenzione però, avverte Gordon Gallup, questo non è un invito a fare sesso senza profilattico”. Ma dopo tutto questo parlare, perché non ci domandiamo se siamo davvero felici? Perché non ci fermiamo ed ascoltiamo il nostro corpo…la nostra mente…. Riscopriamo l’importanza ed il valore dell’intimità, dell’ascolto dell’altro, della sessualità vera e propria! Spogliamoci dei pregiudizi sociali e morali e proviamo a distinguere tra sesso e sessualità: riscopriamo i sentimenti di amore, riscopriamo il desiderio! Soprattutto, ridiamo armonia alla relazione di coppia! Ridiamo vita ad una situazione intima in cui non ci sia l'ansia di ottenere un risultato, ma che sia rilassante. Partiamo, quindi, dal cambiare il nostro agire mentale, riscoprendo la nostra interiorità! E perché no, proviamo a prendere spunto dall’oriente dove calma e meditazione rappresentano i punti cardini del loro pensiero! Concentriamoci su un approccio corporeo caldo e sensuale che porta allo stabilirsi dell’unità della coppia, così come avviene in quella che possiamo definire una filosofia: il “sesso tantrico”. Avvicinandosi ad esso emergono tutti gli errori commessi in un rapporto sessuale, insieme alle motivazioni psicologiche e culturali che ne sono alla base. Ma cosa si intende esattamente per Tantra e per sesso tantrico? Il Tantra è una corrente religiosa nata in India intorno al 400 a.C. Il tantrismo vede l'estasi sessuale come metafora per la trascendenza religiosa, in quanto l'unione con un'altra persona è un modo di accendere la scintilla della natura-Buddha di un individuo. Quando si parla di sesso tantrico si fa riferimento all'orgasmo cosiddetto ''di valle'', caratterizzato paradossalmente dal fatto che capita di non arrivare all'orgasmo perché non se ne sente il bisogno anche se si può avere una normale eiaculazione. Bisogna lasciare andare le proprie sensazioni. Il meccanismo che si innesca è essenzialmente fisiologico e si collega ad una situazione psicologica preesistente di relax. Quando, infatti, si è tenuta la posizione per un periodo di almeno trentacinque minuti avviene una reazione fisica che fa sì che le onde cerebrali dei due amanti si sintonizzino su un livello comune e molto calmo. In altre parole una reazione fisiologica, un cambiamento fisico che avviene dentro il nostro corpo. Non bisogna considerare l'esperienza tantrica come un qualcosa di mistico, ideale, mentale. Di che si tratta allora? Ebbene, quando una persona è attivamente impegnata a fare qualcosa ed è tesa, il cervello lavora su un ritmo di onde corte e veloci. In questo stato la capacità di percepire sensazioni piacevoli da parte del corpo è bassa perché la mente ha bisogno di molta energia, tolta al corpo e agli organi vitali. Se ci si rilassa il ritmo del lavoro cerebrale diventa più lento e le onde che lo contraddistinguono si allungano. In questo stato le energie consumate dalla mente sono pochissime e l'organismo può utilizzare tutte le forze disponibili per ottimizzarsi e curare eventuali disfunzioni. Nel caso di una coppia che prova l'esperienza del sesso tantrico le onde cerebrali non solo rallentano ma si sintonizzano sulla stessa ''lunghezza d'onda''. Insomma bisogna dare a sè stessi e al proprio corpo il tempo di sintonizzarsi con il partner. Un'altra disciplina orientale che insegna a vivere meglio la nostra sessualità è lo “Yoga dell’Estasi”. Esso insegna a rafforzare i muscoli pelvici, garantendo prestazioni senz'altro migliori, con una migliore irrorazione di sangue delle zone genitali rendendole più sensibili e rendendo molto più elastica la regione lombare. L'effetto rilassante, che in generale dà questa disciplina, è necessario per calmare i ritmi sempre più convulsi e stressanti della nostra vita quotidiana. Lo Yoga dona pace e tranquillità rieducandoci con dolcezza a ritrovare dei ritmi più a misura d'uomo. Questa disciplina, proprio per queste sue caratteristiche, ci consente di riappropriarci del corpo e dell'anima. Ma se da un lato la filosofia orientale ci porta a vivere pienamente le sensazioni e le emozioni, dall’altro non si può sottovalutare il valore e l’impatto sessuale che il cibo ha su mente e corpo. Il cibo è un tranquillante naturale, produce endorfine, ci calma e ci distende. Non mangiando diventiamo suscettibili, nervosi e meno disposti ad abbandonarci al piacere. Cala il desiderio e le energie si riducono. Agli italiani bisogna riconoscere, infatti, il merito di assegnare al cibo un importante valore tanto da diventare una potente arma di seduzione! Dott. Luigi Mastronardi (psicologo e psicoterapeuta; docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma) copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness consigli per dimagrire: vedi il massaggio aromatico e gli oli essenziali lo yoga Shiatzu - la tecnica del massaggio shiatzu Lo shiatzu, antica disciplina orientale (letteralmente significa "pressione delle dita"), ha effetti molto positivi sulla ricerca del benessere, sia dal punto di vista fisico che psichico. E' l'arte del "curare con il tocco delle dita". Tutti conosciamo il potere di una carezza, di un abbraccio, di un massaggio, azioni che possono alleviare stati di angoscia e sconforto, e condizioni di forte dolore fisico. Tra i popoli orientali, lo studio della medicina si è sempre basato sull'osservazione e poi sulla pratica, un metodo che ha permesso di intuire che, come effetto indotto dalle malattie, determinati punti del corpo umano appaiono al tatto più freddi o più caldi, più solidi o più molli, e che questi punti, molto frequentemente, possono essere messi in relazione gli uni con gli altri. Da qui la convinzione che nel corpo umano l'energia vitale circoli in canali ben precisi, i "meridiani". Dopo lunghe osservazioni, si decise di dividere il corpo umano in dodici meridiani, in cui vennero identificati centinaia di punti (associati ad organi e porzioni del corpo ben precise). Ci si rese conto che, ogni volta che una determinata parte del corpo umano si ammalava, il punto corrispondente ne esternava il problema e che, solo agendo su tali punti, l'energia del corpo avrebbe potuto ricominciare a fluire liberamente, spazzando via anche la malattia. Si stabilì di sollecitare questi punti con degli aghi, conficcati nella pelle per periodi più o meno lunghi (agopuntura), oppure con la semplice pressione delle dita (agopressione o shiatzu). Quest'ultimo metodo è molto più diffuso, in quanto non presenta il pericolo di infezioni o di emorragie e può essere praticato anche da soli, su se stessi. L'agopuntura può essere considerato soprattutto una tecnica curativa, da attuare quando il dolore si fa sentire, mentre lo shiatzu può essere utilizzato semplicemente per tenersi in forma. Lo shiatzu dà immediato beneficio, risultando uno dei migliori mezzi per combattere lo stress. La manipolazione interviene sul sistema nervoso, soprattutto sul parasimpatico (che determina le azioni istintive ed incontrollate), inducendo uno stato di completo rilassamento, con benefici che si ripercuotono anche a livello fisico, infatti, ad una forte tensione psicologica, ne corrisponde sempre una fisica di altrettanta intensità, si pensi, per esempio, alla fastidiosa e pericolosa rigidità dei muscoli che sempre accompagna le situazioni di forte stress. il sistema nervoso Sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico - Sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico - Sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico - Sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico - Sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico - Il sistema nervoso può essere distinto in due grandi parti: - sistema nervoso centrale (SNC); - sistema nervoso periferico (SNP); al quale appartiene una terza componente, il sistema nervoso autonomo. IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE Il sistema nervoso centrale è costituito da encefalo e midollo spinale. L’encefalo è contenuto all’interno di una solida struttura ossea, la scatola cranica, che lo protegge dagli agenti esterni e da eventuali traumi. Il suo peso totale è di circa 1350 grammi nel maschio e 1200 nella femmina, ovviamente ciò non deve far pensare che vi sia una differenza di capacità intellettiva fra i due sessi, si tratta solamente di uno sviluppo quantitativo diverso in rapporto a una diversa massa corporea totale. Quest’organo è responsabile del controllo e della regolazione di tutte le attività e funzioni del nostro corpo; ad esso giungono gli stimoli (sensazioni e percezioni) raccolti dalla periferia dell’organismo e da esso partono tutte le risposte motorie trasmesse alla muscolatura scheletrica; l’encefalo è il centro delle funzioni mentali superiori, come la memoria ed i processi di ragionamento. L’encefalo è diviso in tre parti strettamente connesse tra loro: - Cervello; - Cervelletto; - Tronco Encefalico; ed è collegato ai vari organi mediante i nervi cranici. Il cervello si presenta come un organo ovoidale, di colore grigiastro e di consistenza molle; viene separato per mezzo di una grossa divisione longitudinale in due parti: emisfero destro ed emisfero sinistro. La sua superficie è percorsa da numerosi solchi, che gli conferiscono il tipico aspetto e permettono la delimitazione degli emisferi in regioni (o lobi): frontale, parietale, temporale, occipitale, limbico e dell’insula. Oltre a questa divisione anatomica, esiste anche una ripartizione delle aree in base alle specifiche funzioni a cui sovrintendono, avremo quindi aree motorie, aree sensitive, un’area addetta al controllo del linguaggio, e così via. I due emisferi, destro e sinistro, pur essendo identici, non hanno le stesse funzioni: ad esempio, i centri della parola e del linguaggio risiedono solitamente nell’emisfero sinistro. Il cervello è costituito da sostanza grigia all’esterno e da sostanza bianca internamente. La prima è composta da cellule nervose disposte su sei strati (corteccia cerebrale), mentre la sostanza bianca è formata dall’insieme delle fibre nervose che dalla superficie dell’encefalo si dirigono verso il resto del corpo, o che mettono in comunicazione tra loro parti dei due emisferi o di uno stesso emisfero. Il cervelletto, che si trova sotto al cervello, è diviso allo stesso modo in due emisferi e costituito esterna­mente da sostanza grigia e internamente da sostanza bianca; è incaricato di molteplici funzioni, tra cui, ad esempio, il coordinamento dei movimenti muscolari ordinati dalla corteccia cerebrale ed il mantenimento dell’equilibrio. Il tronco encefalico, organo di forma approssimativamente cilindrica, racchiuso in un canale contenuto all’interno della colonna vertebrale, contiene numerose strutture e vie nervose molto importanti e connette il cervello al midollo spinale. Lungo circa 45 centimetri, ha un diametro di un centimetro circa; è costituito da sostanza grigia (neuroni) all’interno e da fasci di sostanza bianca situati sulla superficie. La sua funzione principale è quella di provvedere all’innervazione del tronco e degli arti; a tale scopo è collegato alla periferia mediante 33 paia di nervi, detti appunto nervi spinali. Sia l’encefalo sia il midollo spinale sono rivestiti e protetti da membrane connettivali: le meningi, che possiedono una propria rete di vasi, in cui circola un liquido detto liquor (o liquido cerebrospinale), che ha la funzione di sostenere e proteggere le strutture nervose; normalmente, il volume del liquor è di circa 150 centimetri cubici. IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il sistema nervoso periferico è costituito da fasci di fibre nervose chiamati nervi che si diramano dal sistema nervoso centrale verso la periferia, cioè si distribuiscono alle varie zone del corpo. I nervi, cranici o spinali, svolgono quindi una funzione di collegamento, come una strada a doppio senso: trasportano, infatti, dal centro alla periferia gli stimoli originati dal sistema nervoso centrale necessari alla contrazione muscolare; in direzione opposta, ovvero dalla periferia al centro, portano avanti gli stimoli sensoriali raccolti dai recettori, e riguardanti, per esempio, la posizione del corpo nello spazio, il dolore, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto. Le dodici paia di nervi cranici partono dall’encefalo, mentre le trentun paia di nervi spinali collegano il midollo spinale alle varie parti del corpo. Il sistema nervoso autonomo, così chiamato perché la sua funzione si esplica indipendentemente dalla nostra volontà, regola l’attività delle ghiandole, la motilità delle viscere, il ritmo del cuore e altre funzioni; è composto fondamentalmente da due cordoni che corrono paralleli alla colonna vertebrale, collegati tramite una fitta rete di nervi con tutti gli organi del nostro corpo. IL NEURONE Gli organi del sistema nervoso centrale risultano costituiti da unità cellulari chiamate neuroni. Si calcola che ognuno di noi possieda circa 30 miliardi di neuroni; queste cellule hanno la fondamentale caratteristica di essere funzionalmente e anatomicamente indipendenti; ognuna di esse può riprodurre le funzioni dell’intero apparato nervoso: generare, ricevere, condurre ed elaborare segnali. Il neurone e costituito da un corpo cellulare, da un prolungamento (neurite o assone) che trasporta gli stimoli nervosi verso la periferia (e che va a costituire le fibre nervose), e da numerose ramificazioni (dendriti) che, viceversa, ricevono gli stimoli dallo periferia. Intorno a queste cellule esiste un particolare tessuto di sostegno e una rete di vasi sanguigni. I neuroni, pur essendo, come abbiamo detto, indipendenti, comunicano continuamente fra loro scambiandosi segnali. Ma in che cosa consistono, esattamente, questi segnali? Si tratta di impulsi costituiti, in sostanza, da cariche elettriche in movimento, che generano piccole correnti in grado di spostarsi da un neurone ad un altro: in questo senso, è molto semplice immaginare il sistema nervoso come un immenso circuito elettrico percorso, in ogni secondo, da miliardi di piccole correnti. Ogni neurone può generare un impulso nervoso e trasmetterlo lungo le proprie fibre alla velocità di 120 metri al secondo (questo risultato viene ottenuto anche grazie alla mielina, una sostanza che va a rivestire le fibre nervose aumentandone notevolmente la velocità di conduzione). Ogni fibra nervosa, prolungamento di un neurone, è in contatto con altri neuroni tramite particolari strutture chiamate sinapsi. Nelle sinapsi di tipo elettrico l’impulso si propaga da un nervo ad un altro; in quelle di tipo chimico è necessaria la presenza di particolari sostanze: i neurotrasmettitori, che fungono da intermediari. Le cellule nervose, per svolgere il loro complesso lavoro, richiedono molta energia e molto ossigeno: si calcola infatti che il cervello, pur costituendo solamente il 2% dell’intero peso corporeo, assorba ben il 25% di tutto l’ossigeno a disposizione dell’organismo. Questo spiega perché i neuroni sono così vulnerabili nelle situazioni in cui vi è ridotto apporto di ossigeno (ad esempio nel caso di interruzione del flusso sanguigno cerebrale), in condizioni di anossia (mancanza di ossigeno), infatti, bastano solamente 10 secondi per provocare una perdita di coscienza, mentre, entro pochi minuti, si producono lesioni gravi ed irreversibili, poiché le cellule nervose, a differenza di altre (ad esempio quelle cutanee), sono perenni e non possono essere reintegrate quando vengono danneggiate. vedi: sezione ALIMENTAZIONE Ormoni e sistema endocrino Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Sistema endocrino: gli Ormoni - Il sistema endocrino è composto da vari organi che espletano mansioni di regolazione per le diverse funzioni corporee mediante messaggi di tipo ormonale. Gli ormoni giungono a destinazione per mezzo dell’apparato sanguigno. Questa maniera di comunicare riguarda cellule distanti tra loro ed è detta “indiretta” per distinguerla dalla comunicazione tra cellule vicine chiamata “diretta”. Esistono anche altri tipi di messaggi, quelli relativi a: - segnalazioni neuroendocrine, in cui sono le cellule nervose che rilasciano segnali chimici nel sangue; - segnalazioni autocrine, in cui le cellule rispondono a sostanze rilasciate da loro stesse. I messaggi ormonali, trasportati dal sangue, possono agire su organi e cellule in qualsiasi parte dell’organismo, la comunicazione può richiedere anche diverse ore. Per l’apparato endocrino non si può parlare di continuità anatomica, ma di continuità funzionale, infatti spesso gli ormoni modulano la loro azione o sono modulati da quelli prodotti da un altro organo o da altre cellule. I principali organi endocrini sono: - l’ipofisi, - la tiroide, - il timo, - le paratiroidi, - il pancreas endocrino, - le ghiandole surrenali, - le gonadi (ovaio e testicolo). L’IPOFISI È detta anche ghiandola PITUITARIA, ha forma ovoidale. È situata nella testa entro la sella turcica dell’osso sfenoide; collegata all’Ipotalamo mediante un peduncolo, può essere distinta in due parti: - la neuroipofisi, che per la sua struttura è detta anche pars nervosa o lobo nervoso, costituisce la porzione posteriore della ghiandola, deriva dalle pareti del terzo ventricolo, viene considerata, anche funzionalmente una parte dell’Ipotalamo, non è che la sede in cui gli ormoni prodotti da nuclei dell’Ipotalamo (ADH e Ossitocina) vengono messi in circolo; - l’adenoipofisi, che è una vera ghiandola endocrina, tra gli ormoni adenoipofisari vi è anche l’ormone della crescita. La produzione degli ormoni ipofisari è sottoposta a regolazione: - dell’Ipotalamo, che secerne fattori stimolanti la produzione degli stessi; - degli ormoni prodotti dagli organi bersaglio. La secrezione di ormoni è regolata in genere da processi di retroazione, i quali permettono che la secrezione di un ormone ipofisario venga inibita da determinate concentrazioni di ormone prodotto dall’organo bersaglio. A sua volta, la successiva diminuzione di ormone dell’organo bersaglio porterà ad un nuovo incremento del rilascio di ormone stimolante da parte dell’Ipofisi. ormoni adenoipofisari della crescita o somatotropo, (GH o STH)stimola l’accrescimento, in particolare dello scheletro e dei tessuti molli corticotropo (ACTH)stimola trofismo e attività delle ghiandole surrenali tireotropo (TSH)stimola trofismo e attività della tiroide FSHconsente la maturazione del follicolo ooforo e la produzione di estrogeni nell’ovaio; stimola la spermatogenesi nel testicolo LHnella femmina provoca l’ovulazione, mentre nel maschio stimola le cellule interstiziali del testicolo a produrre testosterone prolattinamantiene attivo il corpo luteo, che secerne progestinici, durante la gravidanza; dopo il parto stimola la produzione di latte La sonnolenza dopo i pasti La sonnolenza dopo i pasti è un problema abbastanza diffuso. Le cause sono da ricercare in una digestione lenta e difficile, che sottrae energia all’organismo. Durante la digestione è impensabile svolgere lavoro atletico, ma è anche sbagliato mettersi a dormire, l’ideale sarebbe praticare un’attività molto blanda (tipo passeggiare molto lentamente). La digestione è completamente in relazione con quello che mangiamo, sicuramente è preferibile attingere le calorie necessarie suddividendole in più pasti, il consiglio è di sei, per evitare all’apparato digestivo grandi moli di lavoro. Gli alimenti più lunghi e difficili da rendere assimilabili sono i grassi, è quindi necessario non eccedere, soprattutto per quelli saturi di origine animale. I cibi freschi sono sempre da preferire a quelli che contengono conservanti ed additivi, ed è meglio limitare i fritti, gli intingoli e i piatti molto elaborati. Un consiglio utile è quello di non mangiare frutta a fine pasto. La sua composizione molto semplice determina, se consumata da sola, tempi digestivi molto rapidi, ma ingerita insieme ad altri alimenti, stazionerà nello stomaco, permettendo la fermentazione degli zuccheri in essa contenuti, reazioni che coinvolgeranno anche il resto del cibo provocando gonfiore e ritardi digestivi. Altre situazioni che possono creare problemi sono: l’associazione caffè-grassi del latte (la presenza di caffeina determina un notevole allungamento dei tempi digestivi dei grassi del latte), il bere troppa acqua durante i pasti (l’acqua potrebbe diluire eccessivamente i succhi gastrici preposti alla digestione), l’assunzione di cibi o bevande ghiacciate e una sbagliata combinazione alimentare (vedi: LE COMBINAZIONI ALIMENTARI). Amari, sorbetti, e liquori vari, che spesso si ingeriscono dopo i pasti, non sono affatto utili, anzi poiché, solitamente contengono zuccheri, provocano fermentazioni e allungamenti dei tempi digestivi. In Cina, vi è l’antica tradizione di bere durante i pasti tè tiepido, ovviamente non zuccherato, allo scopo di rendere più facili e veloci i processi digestivi, potrebbe essere una soluzione valida. Due prodotti erboristici, molto efficaci per migliorare la digestione, sono la papaia e l’ananas, eccezionali soprattutto per le proteine. ESEMPI DI SOSTANZE DOPANTI STEROIDI ANABOLIZZANTI ANFETAMINE ORMONE DELLA CRESCITA ERITROPOIETINA copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Sovrallenamento I risultati scaturiscono dalla sinergia di vari fattori: l’allenamento programmato e costante, il recupero adeguato, l’alimentazione appropriata e la giusta interpretazione mentale e psicologica. I carichi devono essere commisurati alle capacità di prestazione dell’atleta, occorre rispettare i tempi di adattamento dell’organismo, ricercando l’equilibrio tra il progredire dello stato di allenamento e il miglioramento nei processi di recupero. Si ottengono sicuramente risultati migliori da sotto-allenati piuttosto che da sovra-allenati. Per evitare il rischio sovrallenamento può essere utile tenere sotto controllo le pulsazioni cardiache a riposo (appena svegli), un’eventuale innalzamento (7-10 pulsazioni oltre il proprio normale ritmo) può essere un’inequivocabile segnale di uno stato di eccessivo affaticamento o di mancato recupero della fatica sostenuta precedentemente. Altri sintomi di una condizione di sovrallenamento sono: -un calo di forza, velocità, resistenza, concentrazione; -nervosismo, svogliatezza, depressione; -insonnia, inappetenza, perdita di peso, alterazioni gastrointestinali. Le cause, oltre ad una eccessiva mole di lavoro (sia in termini di quantità che di intensità) e ad un insufficiente periodo di scarico, possono essere anche: la mancanza di riposo notturno, un accumulo di stress derivato da problemi di lavoro, familiari o di salute, l’uso di alcol, il fumo, il disordine alimentare, una dieta inappropriata. I rimedi più efficaci sono: l’assoluto riposo per almeno 48-72 ore, un’alimentazione che contrasti un’eventuale stato di acidosi, il reintegro delle scorte di glicogeno, di sali minerali ed aminoacidi, l’assunzione di valeriana. allenare le spalle muscoli muscolatura copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Le Corse "Speciali" Il normale allenamento di corsa continua o di corsa intervallata da pause di recupero, può essere integrato da particolari esercizi: le corse “speciali”. Esempi di corse speciali: lo skip a ginocchia basse, nel quale l’atleta muove le gambe ad una frequenza altissima procedendo di pochissimo. Lo scopo di tale lavoro e’ quello di conservare l’agilità’ anche in periodi in cui ci si allena in prevalenza con corsa a basse velocità (lungo/lento). lo skip a ginocchia alte, si differenzia dal precedente in quanto, l’atleta cercherà di sollevare ogni volta le ginocchia fino quasi al petto. Oltre che per l’agilità’, tale esercizio serve per impegnare i quadricipiti (i muscoli della parte anteriore della coscia), che nella corsa a velocità ridotta non vengono molto sollecitati. la corsa balzata, si tratta di una corsa in cui la spinta verso l’alto e verso avanti è esagerata, già tratti di alcune decine di metri servono ad aumentare la potenza dei muscoli che intervengono nella spinta (risultando importante per quegli atleti che corrono male perché carenti in tale muscolatura); se di allenamento in allenamento, si aumenta la lunghezza dell’esercizio tali muscoli migliorano anche la loro resistenza (capacità lattacida) e il loro fondo (potenza aerobica). vedi preparazione fisica Spinning vedi il video Lo spinning è un programma di allenamento su bicicletta fissa Schwinn, ideato da Johnny G., atleta di triathlon di altissimo livello, che consiste in un viaggio virtuale lungo un percorso che alterna andature diverse, con musica di sottofondo che scandisce il tempo. È un’attività di gruppo non competitiva, adatta a tutti (può essere utilizzata sia da atleti evoluti, come strumento per la preparazione fisica, sia da gente comune, per migliorare l’efficienza dell’apparato cardiovascolare-respiratorio e per una tonificazione muscolare generale. Durante lo svolgimento del lavoro, ognuno è libero di personalizzare la propria intensità, applicando la resistenza sul volano che ritiene più adatta. In questo modo, soggetti con livelli diversi di condizione atletica, possono pedalare insieme, con la stessa andatura. La Schwinn Fitness Academy consiglia le RPM (rivoluzioni per minuto, numero di pedalate effettuate con una gamba in un minuto) da mantenere per le varie andature: Pianura (sitting flat)80-120 (o più) rpm Running (standing flat)80-120 rpm Running con resistenza80-90 (100) rpm Jumping80-120 (o più) rpm Salita seduti (sitting climb)60-80 rpm Salita in piedi (standing climb)60-70 rpm Possibili metodologie ed obbiettivi di preparazione fisica per atleti evoluti: -lungo lento (miglioramento efficienza apparato cardiovascolare-respiratorio e della resistenza muscolare), lavoro aerobico a bassa intensità protratto per più di 1 ora, frequenza cardiaca determinata applicando un coefficiente allenante di 0,6; -serie di salite (ricerca di una più alta resistenza muscolare, e miglior tolleranza alla concentrazione di acido lattico); -lavoro a piramide (miglior capacità di tollerare alte concentrazioni di acido lattico, sviluppo della potenza aerobica, miglioramento della resistenza muscolare e della velocità (frequenza, ritmo e cadenza). Le salite si classificano in: BREVI (lavoro anaerobico della durata 1-3 minuti, coefficiente allenante per il ritmo cardiaco di 0,9, si consigliano tre serie da 4 ripetizioni con riposo tra le ripetizioni di 2-3 minuti e tra le serie di 4-6 minuti), MEDIE (attività anaerobica con durata da 4 a 15 minuti, frequenza cardiaca calcolata applicando un coefficiente allenante tra 0,75 e 0,8, si consigliano 2 serie da 2-3 ripetizioni con recupero tra le ripetizioni di 5-8 minuti e tra serie di 10-15 minuti); LUNGHE (lavoro prevalentemente anaerobico protratto tra i 15 e i 30 minuti da effettuare una sola volta, o al massimo 2, se lungo meno di 20 minuti, con un riposo di 15-20 minuti, per la frequenza cardiaca considerare un coefficiente allenante di 0,7). Il lavoro a PIRAMIDE prevede un lavoro con progressivi aumenti di intensità e di ritmo, per poi ridiscendere. Esempio di lavoro a piramide: per i primi 10 minuti applicare un coefficiente di allenamento cardiaco di 0,65, poi 8 minuti con coefficiente 0,75, 6 minuti con 0,8, 4 minuti con 0,85 e 2 minuti con 0,9, dopodiché ripetere la progressione al contrario Spirea Ulmaria Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - Spirea Ulmaria: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, ritenzione idrica, cellulite - È una pianta, appartenente alla famiglia delle Rosacee, alta fino a 150-200 cm, che ha la fioritura tra giugno ed agosto. La Spirea ulmaria, diffusa in quasi tutta Europa, in Asia orientale ed in America settentrionale, predilige i terreni umidi e le sponde dei ruscelli. Le parti utilizzabili sono: le sommità fiorite, le foglie ed il rizoma (quest’ultimo va raccolto tra settembre ed ottobre). La spirea contiene moltissimi principi attivi che possono trovare impiego per svariate situazioni: - composti dell’acido silicico, - derivati dell’acido salicilico, - tannini, - mucillaggini, - sali minerali, - flavonoidi, - vitamina C. I derivati dell’acido salicilico, presenti in un olio essenziale ricavato dai fiori, vengono trasformati nell’organismo in acido salicilico, che ha potentissimi effetti antinfiammatori (utile in tutte le patologie che presentano un’infiammazione) ed uricosurici (facilità l’eliminazione dell’acido urico dal sangue, molto positivo, quindi, per chi soffre di gotta). La spirea ulmaria possiede anche spiccate proprietà diuretiche risultando utile contro ritenzione idrica e cellulite. Ne riassumiamo le principali applicazioni: malattie da raffreddamento ed influenzali, gotta, affezioni reumatiche, cellulite e ritenzione idrica. Vedi: altri prodotti erboristici la fitoterapia rimedi naturali i fiori di bach omeopatia sezione dedicata al benessere Alga Spirulina Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Alga Spirulina: tonico, sistema immunitario, convalescenze - Piccola alga blù, di acqua dolce, a forma di spirale (da ciò il suo nome), è stata scoperta nel lago Tchad e nei laghi messicani. La spirulina è ricchissima di aminoacidi, acidi grassi essenziali (acido gamma linoleico), vitamine e minerali. Vitamine presenti: carotene, vitamina E, tiamina, riboflavina, acido pantotenico, inositolo, acido folico, biotina, vitamina B12. Minerali presenti: calcio, magnesio, fosforo, ferro, sodio, potassio, manganese, zinco e tracce di cromo, cobalto e selenio. Proprietà: - integratore di vitamina A, vitamina B6, vitamina B12, vitamina E, selenio, potassio, magnesio, colina e inositolo; - effetti anti astenia e anti fatica; - coadiuvante nelle diete dimagranti e nelle convalescenze. La spirulina è un tonico, consigliato agli sportivi, durante la gravidanza e l’allattamento; rinforza il sistema immunitario, riduce la pressione e il colesterolo, migliora le funzioni di stomaco ed intestino; depura e disintossica l’organismo. SPORT….un’ ondata di BENESSERE A chi non è mai capitato quando è arrabbiato di voler sbattere un pugno sul tavolo, di lanciare qualcosa, di urlare …? A chi non è mai capitato di sentirsi meglio dopo una corsa, dopo un ballo, dopo una bella nuotata….? Questi e tanti altri tipi di reazioni costituiscono infatti dei meccanismi di “autodifesa” naturali e spontanei, che l’organismo mette in atto per far fronte ai molteplici attacchi di stress che viviamo. A livello fisiologico esse comportano il rilascio di una sostanza ormonale: l’Adrenalina. L’Adrenalina serve a scaricare il surplus energetico accumulato, ma il problema è che oggigiorno ciò non può avvenire sempre, per esempio: nell’ambiente di lavoro o nelle altre situazioni in cui si è soggetti a forte pressione, non si può certo rispondere ad un attacco verbale con la violenza, e nemmeno con la fuga! Infatti le nostre “lotte” si svolgono più a livello mentale che fisico, ma ciò comporta lo stesso una tensione muscolare, che se non adeguatamente scaricata, permane nel nostro organismo e i nostri organi vanno incontro ad un lento e progressivo logoramento, procurando danni alla salute. I sintomi dovuti all’accumulo di stress non scaricato, variano da individuo ad individuo e possono essere: una costante stanchezza, una condizione di facile irritabilità, insonnia, disturbi digestivi, tachicardia, mal di testa, indebolimento del sistema immunitario e altro. Quando si parla di accumulo si fa riferimento ad una specie di memoria dell’organismo rispetto ai fattori di stress, ossia il superamento di una problematica porta sì alla scomparsa degli effetti negativi sull’organismo, ma lascia una traccia. Il manifestarsi di un nuovo fattore di stress, oltre a causare problemi per la situazione presente, andrà a sommarsi alle tracce amnestiche rimaste e, ovviamente, aumentando gli eventi stressanti questa catena si allunga e porta ad un esaurimento. I problemi legati allo stress, quindi, possono essere sia fisici che psichici, con il perdurare e con l’accumulo, si arriva ad una coesistenza dei due tipi di sintomi, che si influenzeranno a vicenda, costituendo un vero proprio circolo vizioso. In definitiva dobbiamo concederci del tempo per "restare con noi stessi" ed "ascoltare" il nostro corpo. Non solo, ma anche la nostra mente ha bisogno di staccarsi gradualmente dagli impegni stressanti e dalle preoccupazioni della vita quotidiana. “Mens sana in corpore sano”, dicevano già i nostri antenati! Oggi diremmo “cura del corpo e benessere: binomio e passaggio obbligato verso una migliore qualità della vita!”. Ecco, quindi, che dalla Medicina arriva il riconoscimento, senza ombra di dubbio, dell’importante ruolo che l’attività fisica svolge nel combattere gli effetti negativi dello stress e quindi nel garantire una buona salute. Ma la tensione muscolare, avvertita come indolenzimento oppure contrattura in alcuni settori del corpo, deve essere scaricata attraverso un esercizio fisico dolce e graduale, per evitare di arrecare danni al nostro corpo già provato dalla tensione accumulatasi. Spesso invece, il sentirsi tesi porta a volersi scaricare velocemente, attraverso uno sforzo fisico intenso o violento, provando l’illusoria sensazione di sollievo che di norma è soltanto momentanea. Quindi ormai è certo: lo sport fa bene! Fa bene al fisico (come prevenzione) e fa bene alla mente (come valvola di scarico). Praticare uno o più sport dovrebbe essere un'esperienza gioiosa per chiunque, un appuntamento con il benessere a cui non si deve rinunciare! Attenzione, però, a non eccedere nell’agonismo, la competizione può trasformare un’attività ricreativa e rigenerante in un lavoro faticoso e stressante. Bisogna mantenere un atteggiamento mentale sereno. Quindi è bene praticare attività fisica quando si è stressati, tutto ciò che mantiene attivi corpo e mente può servire a tollerare meglio lo stress quotidiano, ma adottando una serie di precauzioni. Ecco quindi qualche “Si” e qualche “No” anti-stress che vengono consigliati dagli esperti: "No" alle pratiche sportive troppo faticose; agli obiettivi troppo difficili da raggiungere; agli allenamenti vissuti come se fossero delle gare; all'atteggiamento mentale di sfida con noi stessi: ricordiamoci che il punto base per combattere lo stress è principalmente a livello mentale, quindi dobbiamo “riconciliarci" con il nostro corpo, ascoltandolo e cercando di percepirne le sensazioni e le emozioni. "Si", invece, a scegliere possibilmente un’attività fisica all'aria aperta e non inquinata; ad alternare allenamenti solitari con allenamenti in compagnia; a cambiare ogni tanto il percorso e gli esercizi, la monotonia spesso risulta noiosa e stressante. Tutti i pigri e tutti quelli che affermano di non avere tempo da dedicare a se stessi e quindi quelli che non si amano oggi non hanno più scampo! Va loro contro l’attenzione sempre più crescente verso la salute ed il benessere psichico anche da parte delle aziende, determinando un notevole incremento degli investimenti mirati alla creazione di nuove strutture per il “leisure”. La domanda di servizi legati al benessere psico-fisico aumenta in maniera esponenziale, e non riguarda più in modo esclusivo segmenti di clientela “ad alto reddito”. Oggi giorno si ha veramente l’imbarazzo della scelta; ci sono tantissime e diversissime attività sportive adatte ad ogni tipo di esigenza. Sempre più nuovi ed aggiornati da poter svolgere al chiuso, all’aria aperta, in acqua, in spiaggia, sulla neve, a casa propria, da soli, in compagnia. Attività sportive provenienti dall’America e dall’Oriente…. E a chi non piace faticare, sudare, chi non ama i ritmi frenetici ecco lo sviluppo di pratiche più rilassanti come lo “Yoga” che prende in considerazione l'uomo nella sua totalità: HATA-YOGA lo Yoga ginnico dell'armonia psico-fisica, della salute e della longevità; KARMA-YOGA lo Yoga del lavoro e della retta azione; Bhakti-Yoga: lo Yoga dell'amore cosmico; Raya-Yoga: lo Yoga regale, mentale; Tantra-Yoga: lo Yoga dell'accettazione e dell'unione rituale; Kundalini-Yoga: lo Yoga del risveglio dell'energia latente dell'uomo. E poi c’è la nuova pratica del “Rebirthing”. E’ un metodo molto semplice e dolce di respirazione in un particolare modo che consiste nel togliere le pause tra inspirazione ed espirazione mantenendo un respiro continuo o circolare. Quello che succede in questo modo e dare il permesso alle nostre memorie sommerse di venire in superficie in un modo molto veloce con la possibilità di chiarirle e scaricarne la carica distruttiva di sofferenza, rabbia e angoscia, che di solito contengono tutte questo genere di memorie e che influenzano tutta la nostra vita e decisioni senza che noi ce ne rendiamo minimamente conto, producendo malattie malesseri e disturbi vari, fobie di tutti i generi. Il 70% del sistema di disintossicazione del nostro organismo dipende dal respiro, mentre il 30% è suddiviso tra feci, urina e sudore. Il respiro disintossica. Ma l’uomo è anche ritmo! Vive immerso nel ritmo: l'alternarsi del giorno e della notte, il battito cardiaco, il respiro, ciò che ci circonda è una sinergica sinfonia di pulsazioni...E allora…più ritmo contro lo stress! Impariamo dai popoli africani, un loro antico proverbio dice "Un villaggio senza musica è un non villaggio”. E al di là della suggestione tribale, lo spiega anche la Scienza, che negli ultimi anni ha scoperto il misterioso perché di questa fonte di benessere: fa bene al cuore, allo spirito, favorisce l'interazione sociale, e le funzioni mentali. Incominciamo a farci del bene ascoltando il nostro respiro anche al ritmo che ci è più consono! Un nuovissimo modo per far ciò è la “Biodanza”. Cos'è? Partiamo dall’etimologia, deriva da "Bios" che significa Vita e "Danza" che significa Movimento pieno di significato. Dall'unione di questi due termini nasce “Biodanza” col significato poetico di "Danza della Vita". E' un metodo di espressione e sviluppo delle potenzialità individuali. Fa uso di un insieme di musiche ed esercizi studiati scientificamente per recuperare allegria, vitalità, e gioia di vivere e per prevenire disturbi fisici e psicosomatici. E' una tecnica di crescita personale in risposta alle esigenze dell'uomo moderno e civilizzato che, intrappolato nella tecnologia, è ormai bloccato, in nome delle regole e delle convenzioni sociali, nell’espressione naturale delle emozioni, degli istinti e della propria affettività. Il creatore di questo sistema e Roland Toro che afferma che la Biodanza aiuta a sciogliere blocchi e rigidità, stress e tensioni. La musica, il movimento danzato e il calore che scaturisce dall'incontro con altri esseri umani, ribaltano completamente la normale esperienza di realtà a cui siamo abituati. Attraverso specifici esercizi, si passa ad un linguaggio nuovo capace di diminuire le nostri inibizioni e facilitare l'accesso all'emozione, al sentimento e alla percezione sensibile di sé stessi e degli altri. L’unico linguaggio esistente in queste sessioni di Biodanza è quello del silenzio e dell'emozione, della musica e del movimento, della carezza e del contatto: gli unici canali realmente capaci di risvegliare dolcemente tutte le funzioni del nostro essere . In questo contesto si genera un particolare stato d'animo, molto salutare e piacevole chiamato: “Vivençia" che significa istante vissuto intensamente "qui ed ora". E’ stato psicofisico di piena integrazione del soggetto con sé stesso, con gli altri e generato dal contatto con l'ambiente che lo circonda proprio nel momento che sta vivendo. Attraverso la Vivençia si sviluppano le potenzialità inespresse dell'individuo, permettendo di rivelare la parte più intima e profonda di ognuno…… Ma allora, perché non ci concentriamo sulle nostre emozioni: proviamo ad ascoltarle, comprenderle, interpretarle! Infatti, è proprio attraverso la conoscenza di noi stessi, in toto, mente e corpo inscindibili, che il cammino verso il raggiungimento del benessere sarà sempre più possibile. Quel benessere che, in una visione antropologica, considera tutte le sfaccettature dell’esistenza umana: fisiche (corpo), psichiche (emozioni, motivazioni, sentimenti, valori) ed ambientali (relazionale-sociale). Un benessere esistenziale in cui ci si riferisca nel contempo alla salute mentale e ad una maggiore attenzione all’integrità fisica! Dott. Luigi Mastronardi (psicologo e psicoterapeuta; docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma) copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness Sport e dieta (Il corretto regime alimentare dello sportivo) Come programmare la dieta Classificazione degli sports e richieste energetiche Il regime alimentare pre competizione L’alimentazione successiva allo sforzo Sport vari calciobasket ciclismocorsa tennispallavolo Formula1 motociclismo sci alpino copertina cerca nel sito video forum news sportive alimentazione integratori erboristeria corpo umano benessere preparazione atletica bodybuilding medicina sportiva salute sports vari donna e sport rimedi naturali risposte home fitness per Lei: esercizi per cosce e glutei esercizi per cosce e glutei: squat e affondo - esercizi per cosce e glutei: squat e affondo - esercizi per cosce e glutei: squat e affondo - esercizi per cosce e glutei: squat e affondo - esercizi per cosce e glutei: squat e affondo - LO SQUAT E' esercizio fondamentale per migliorare la forza dei quadricipiti, ma è anche l'esercizio più completo per allenare gli arti inferiori, permette infatti di far lavorare intensamente tutti i muscoli delle gambe, i glutei, gli addominali ed anche i lombari, per questo risulta veramente molto impegnativo, sia per i muscoli, che per le articolazioni, occorre iniziare con cautela e carichi leggeri (per i principianti è consigliabile eseguire l'esercizio utilizzando il "castello" che guida il movimento del bilanciere). Posizionarsi sotto il bilanciere, appoggiandolo sulla parte superiore del trapezio (il muscolo triangolare sotto il collo); stringere leggermente le spalle e posizionare le mani sul bilanciere; contrarre gli addominali e sollevare il peso al di fuori dagli appositi appoggi; scegliere una posizione comoda, con le gambe leggermente divaricate (con i piedi ad una distanza come la larghezza delle spalle o poco più); mantenere il petto alto, la testa dritta e le spalle indietro. Accosciarsi lentamente, il più in basso possibile, fermandosi appena prima che le anche inizino a spostarsi in avanti; una volta raggiunto il punto più basso, spingere lentamente il peso verso l'alto, raddrizzare le gambe il più possibile, senza distendere completamente le ginocchia; mentre si va su e giù le ginocchia non devono ondeggiare, se lo fanno, calare il carico. Per il gentil sesso, che non cerca l'ipertrofia muscolare delle gambe, consigliamo 4 serie da 15 ripetizioni due o tre volte la settimana, con un peso tutt'altro che esagerato, che ci possa permettere brevi tempi di recupero tra una serie e l'altra, l'ideale sarebbe di circa 90 secondi.
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IL MITO DELLA BELLEZZA

STORIA E MITO DELLA BELLEZZA
 
 

STORIA DELLA BELLEZZA E DELLA COSMESI: Evoluzione storica dei canoni estetici. Si parla di canoni estetici e di bellezza solo dall'epoca classica, per questo da fonti documentate possiamo solo capire come in varie epoche diverse culture cercavano di far apparire gradevole il proprio aspetto. Giè nell'età dell'antico Egitto già tremilacinquecento anni circa a.C. gli egiziani importavano oli, minerali ed unguenti da oriente ed i sacerdoti preparavano in recipienti di alabastro, timo, mirra, origano, lavanza, incenzo, olio di sesamo, olio di oliva ed olio di mandorle. Tali prodotti venivano in genere usati per la mummificazione ed altri come unguenti per il viso e per il corpo, sulla scia degli egiziani antichi altri popoli del mediterraneo assimilarono tali tecniche. Nell'antico Egitto era diffusa anche la cosmesi, e non solo tra donne, per il bistro "kohol" era molto usato l'antimonio, gli Ebrei invece si limitavano oli e profumi ma non cosmetici. Nell'età classica tra i greci non è chiaro quale fosse il concetto esatto di bellezza tra gli antichi ellenici nel periodo prima del "classico"; Omero attribuiva la perfezione fisica agli eroi ed agli Dei, l'armonia e perfezione del fisico, con zigomi rosati per gli uomini e occhi cerulei con bianche braccia se erano donne. Uomini e donne usavano oli profumati di rosa, gelsomino e nardo per ungere il capo ed il corpo dopo il bagno e le donne erano solite truccarsi il viso con una crema a base di biacca proveniente da Rodi, tale usanza delle donne era però vietata durante i lutti e le cerimonie dedicate a Demetra. I romani a contatto con la cultura dell'antica grecia, dopo aver vinto i greci ne assimilarono le usanze e costumi, Nel I secolo a.C. Vitruvio scrive. " ..la natura ha composto il corpo umano in modo tale che il viso, dal mento all'alto della fronte e alle più basse radici dei capelli, fosse la decima parte del corpo., la terza parte del viso, considerata in altezza, è dal mento alla base delle narici; un'altra terza parte è costituita dal naso stesso considerato dalla base delle narici al punto d'incontro delle sopracciglia e la terza parte va da lì alla radice dei capelli.": I dipinti e resti archeologici ci dicono abbastanza degli usi degli antichi romani, Ovidio addirittura pubblicò un manuale della bellezza ( De medicamine faciei feminae ). A Roma non si conosceva il sapone, anche se ci viene tramandato il famoso bagno di latte di Poppea, e tutti lo usavano come detersivo, dopo il bagno era solito cospargersi di olio di oliva. Successivamente i romani impararono ad usare una forma primitiva di sapone di origine celta. Nel Medioevo durante le invasioni barbariche ed allo sconvolgente mutamento culturale che ne consegue per l'ex Impero romano, rendono superfluo tutto ciò che non è un bisogno primario: i canoni estetici classici non hanno alcun senso e gli invasori possono proporre, tutt'al più, l'uso di burro acido per lucidare la capigliatura.



Ma anche questi selvaggi conquistatori furono lentamente conquistati dalla civiltà dei vinti. Finalmente per un po' di buon gusto bisognerà aspettare l'epoca feudale ( X sec. d.C. ), quando dai castelli franco-provenzali si diffonde il modello culturale cortese che restituisce una qualche gentilezza al vivere civile. Ne deriva un recupero di valori tra i quali l'importanza per la bellezza, specie quella femminile, esaltata dai trovatori che, viaggiando di corte in corte, diffondono con i loro canti la fama di bellissime castellane che, senza averne piena coscienza, contribuiscono a creare dei nuovi modelli estetici pur se quasi esclusivamente femminili. E' il modello di una bellezza tipica del nord europa quello che si impone, prima attraverso la letteratura, poi attraverso le conquiste militari: la carnagione chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri, che sono caratteristiche fisiche di Normanni e Svevi, diventano il segno della differenza di classe sociale che condannano i più diffusi colori scuri, tipicamente mediterranei, ad essere indice di subalternità. "Biondo era e bello e di gentile aspetto." disse Dante presentando Manfredi di Svevia e bionde sono le madonne sacre o profane che siano. I manuali di bellezza dell'epoca suggeriscono alle donne come rendere candido e liscio il viso con biacca, allume, borace, limone, aceto e chiara d'uovo, e biondi i capelli con tinture e lozioni a base di vegetali e minerali, rosse le labbra con minio e zafferano e bianchi i denti con la salvia. Benché la morale cristiana condanni questi costumi (v. Jacopone da Todi nella Lauda "L'ornamento delle donne dannoso") o la satira ne faccia oggetto di sberleffo (v. Boccaccio in "Corbaccio") la moda imperversa e le donne stesse preparano da sé i loro belletti se non possono ricorrere ai "merciai". Nel Rinascimento l 'ammirazione per il bello inteso come perfezione e armonia riporta in primo piano i canoni estetici classici ed il bisogno di ricercare rimedi indispensabili per rendere perfetto ciò che non lo è del tutto. Nel 1562, G. Mariniello scrive il primo trattato di cosmetologia dell'Occidente ("Gli ornamenti delle donne") e non è un caso che a farlo sia un italiano: in Italia infatti predomina una concezione di vita che celebra la bellezza del corpo e gli italiani sono i primi artefici dei profumi. Grazie ad i mercanti veneziani e fiorentini preziose sostanze orientali vengono immesse sul mercato per soddisfare le aspirazioni di uomini e donne desiderosi di piacere, una vera mania per i belletti ed i profumi si diffonde nelle classi più abbienti: vaporizzazioni di mercurio, bistecche crude sulla pelle, ricette segrete preparate e riservate a pochissime elette permettono alle dame delle corti signorili di avere quell'aspetto che pittori come Botticelli o Tiziano hanno eternato. Quando Caterina de Medici sposa il re di Francia porta con sé, a Parigi, Renato il suo profumiere personale che darà origine ad un insieme preparati locali di cosmetici (seconda metà del 1500). Tra il 1600 ed il 1700 è l'epoca delle teste incipriate, dei nei finti su viso, spalle e décolleté. La toilette di donne di alto bordo e cavalieri esige parecchio tempo: bisogna preparare il viso con poca acqua e alcool profumato; vi si stende sopra un unguento fatto con pasta di mandorle e grasso di montone e poi la biacca. Il viso diventa una tavolozza su cui col bistro si ridisegnano occhi e sopracciglia e si spennella un liquido rosso (in ben 12 sfumature!) per dar colore. Addirittura si usa una sorta di preparato blu per sottolineare le vene. Il modello estetico viene sempre dalla corte, specialmente quella di Francia, e a Parigi Mademoiselle Martin, profumiera reale, è l'arbitro dell'eleganza femminile. A soddisfare prontamente i bisogni estetici dei cortigiani sono addirittura poste in commercio delle trousses che contengono belletti bianchi e rossi, matita per labbra e nei finti. In Inghiltera invece nel 1770 il Parlamento emette un decreto secondo il quale sarà condannata come strega qualunque donna abbia conquistato un marito tramite capelli finti, tacchi alti, profumi e belletti ed il matrimonio sarà annullato. Nell'età contemporanea i radicali mutamenti determinati dalla rivoluzione industriale e l'avvento della borghesia portano nuovi modelli di vita e nuovi costumi. Lo spirito pratico dei borghesi è immune dai fasti e dagli eccessi coltivati finora; anzi, gli ideali forti del Romanticismo fanno emergere l'interiorità di uomini e donne il cui aspetto fisico sarà specchio di animi tormentati e inquieti: "Solcata ho la fronte, occhi incavati intenti crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto labbro tumido acceso e tersi denti capo chino, bel collo e largo petto; giuste membra." Si presenta così Ugo Foscolo (1778-1827), affascinante modello maschile dell'epoca. Il vero diventa soggetto dell'arte e questo canone porta alla ribalta le classi sociali subalterne e, per la prima volta nella storia, si scoprirà la bellezza anche in personaggi colpiti dalla tisi, filatrici di seta, lavandaie ed operaie, in contadini e pescatori. Una relativa sobrietà di costumi tipicamente borghese coinvolge le classi sociali più abbienti e la bellezza non è più potenziata da "ritocchi" evidenti e da abiti particolarmente elaborati e sfarzosi che sono invece riservati alle donnine di malaffare. Il progresso industriale consente il nascere delle prime industrie cosmetiche e nel 1890, a Parigi Madame Lucas fonda la prima Maison de Beauté. Il ventesimo secolo si apre su scenari drammatici: la Prima guerra mondiale porterà morte e fame in Europa e ci sarà poco da pensare su ciò che è bello; la situazione si ripete tra un ventennio con la Seconda guerra mondiale. In mezzo, in Italia e Germania, la dittatura che, programmando la vita quotidiana del popolo, proporrà modelli autocelebrativi: uomini belli e virili come il capo fatti per essere soldati e donne prosperose fatte per essere spose e madri di soldati. Dopo la prima guerra mondiale comunque, per la prima volta nella storia, le donne avevano voluto tagliare i capelli alla garçon , avevano abbandonato abiti lunghi, sottogonne, busti e gardenfant per indossare abiti dalle linee morbide e scivolate e soprattutto dall'orlo al ginocchio e cappellini. Nel secondo dopoguerra sarà il cinema, soprattutto quello americano di Holliwood, a proporre i nuovi canoni: le vamp bionde platinate, brune appetitose o rosse incendiarie, tutte formose, saranno le ispiratrici della moda, del look, dello stile di vita di donne di ogni ceto sociale mentre per gli uomini varranno i modelli del duro, del rubacuori o del bel tenebroso. Lo sviluppo successivo di altri mezzi mediatici quali televisione e rotocalchi in particolare incentiveranno la tendenza, sempre più attuale, ad assumere come canoni quelli proposti dal mondo dello spettacolo e delle passerelle. Le migliori disponibilità economiche ed i nuovi ritrovati della scienza, della cosmetologia, delle tecniche di chirurgia estetica e della medicina, consentono a gente della nostra epoca di adeguarsi sempre più pienamente ai modelli proposti e scelti alla ricerca di una perfezione che, purtroppo con la cultura del consumismo moderno ha l'inconveniente di cambiare rapidamente passando subito di moda.